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SULMONA. Due bus in partenza per la capitale. Sindacati ed operai dello stabilimento Magneti Marelli di Sulmona scaldano i motori per lo sciopero in programma, a Roma, il prossimo 18 ottobre. Una grande manifestazione di protesta che riporta in piazza lavoratori e lavoratrici del settore automotive, messo a dura prova nell’ultimo periodo. A soffrire è proprio la fabbrica peligna, che dipende dall’ex Sevel di Atessa, per l’80 per centro della produzione. Nella giornata di ieri le organizzazioni sindacali hanno chiuso le assemblee in fabbrica, per “caricare” i 462 dipendenti dello stabilimento, 40 impiegati e il resto operai, per aderire in massa allo sciopero romano. “Abbiamo messo a disposizione due pulman e vogliamo sperare che l’adesione sia alta. Perché dobbiamo riempire la piazza per dare un segnale”- commentano i sindacati. I dipendenti della fabbrica stanno lavorando con il contratto di solidarietà, attivato lo scorso 19 agosto fino al primo agosto 2025. L’accordo prevede una riduzione lavorativa del 45 per cento con il mantenimento del bagaglio contributivo. Ma la situazione si è complicato lo scorso 26 agosto quando l’azienda ha sospeso i turni notturni, visto il calo dei volumi produttivi di Stellantis. “Lavorare solo di mattina e pomeriggio significa avere una ulteriore riduzione dello stipendio. Niente maggiorazioni notturne. Noi continuiamo ad esprimere preoccupazione”- interviene Elvira Simona De Sanctis della Cgil che, assieme ad altri sindacalisti, ha sollecitato la Regione a riconvocare un incontro urgente. L’effetto Stellantis si tocca con mano per la Magneti Marelli di Sulmona se si considera che, da settembre 2023 a settembre 2024, la produzione nella fabbrica sulmonese si è completamente dimezzata: dai 1200 pezzi di furgone Ducato, al giorno, si è passati ai 600. Un trend negativo che accomuna tutte le aziende legate all’ex Sevel di Atessa. Sulla stessa scia della Marelli, infatti, si pone anche la Sodecia di Raiano, l’ex F&B, fornitore di Stellantis. I 50 dipendenti si trovano in cassa integrazione e proprio nelle scorse settimane era arrivata la terza proroga fino al 7 novembre. (a.d.a.)

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