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SULMONA – Da Pettorano sul Gizio a Sulmona passando per Pratola e l’intera Valle Peligna. Sono trentamila le mascherine sequestrata dalla Guardia di Finanza che continua il suo impegno nelle attività volte a limitare il diffondersi dell’epidemia pandemica.  Oltre ai sequestri, il titolare di una ditta è stato anche deferito. La Compagnia di Sulmona, guidata dal Cap. Assunta Arianna Siracusa, a conclusione di autonoma attività d’iniziativa ha sequestrato 30.000 dispositivi di protezione individuali privi dei requisiti richiesti per l’immissione in commercio. Le mascherine, tutte importate dalla Cina sono state validate dall’I.N.A.I.L. con classe di protezione “FFP1” e quindi non adatte a garantire protezione e sicurezza da virus e batteri. Una ditta di Pratola Peligna ha invece illecitamente commercializzato gli stessi dispositivi indicando la classe di protezione “FFP2”, riportando, sul documento di vendita destinato al cliente, le stesse fuorvianti indicazioni di maggiore tutela. Riscontrata l’anomalia, i militari hanno proceduto al sequestro delle mascherine denunciando alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sulmona, il titolare della ditta importatrice delle mascherine, per  frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. L’importante operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza nel dissuadere e contrastare pratiche commerciali disoneste e, in generale, reprimere condotte illegali e fraudolente poste in atto da chi, approfittando della pandemia in atto, danneggia i gli operatori onesti e, in questo caso, anche i consumatori. Il commercio di prodotti insicuri da un lato danneggia il mercato perché sottrae opportunità alle imprese oneste che rispettano le regole, dall’altro mette in pericolo la salute dei consumatori finali.

Andrea D’Aurelio

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