SULMONA – L’associazione Jamm’mo alza il livello della protesta per i lavori di ristrutturazione della scuola primaria Luciana Masciangioli, fermi ancora al palo in attesa di una svolta nella trattativa fra ditta e Comune. La petizione lanciata sui social ora scende in piazza. La raccolta firme avverrà domani dalle 9 alle 20 con un banchetto nello spazio antistante della Chiesa della Trinità . “Non ci stiamo a veder soccombere le realtà scolastiche cittadine che hanno dato lustro alla città di Sulmona e che versano in uno stato di abbandono”- tuonano dall’associazione. Dopo il blitz della figlia della Masciangioli, Rossella Del Monte, e quello notturno di Onda Tg, le porte nel cortile retrostante restano aperte. E il Comune sta cercando di accelerare per chiudere la trattativa e far partire i lavori in modo tale da risolvere il problema della conservazione della struttura che- come denunciato dai residenti della zona- è diventata in alcuni casi rifugio per i senzatetto. Sono oltre 700 le firme in calce alla petizione online attivata nei giorni scorsi dall’associazione Jamm’mo che si vanno ad aggiungere alle 57 raccolte in formato cartaceo da Rossella Del Monte, figlia di Luciana Masciangioli, la maestra alla quale è dedicata la scuola. Con la petizione si chiede al Comune di chiudere nell’immediato la trattativa con la ditta per aprire il cantiere per i lavori di adeguamento sismico e provvedere alla conservazione della scuola. Quella dell’Istituto Masciangioli è una complessa vicenda arenatasi a seguito di articolati contenziosi davanti al Tar e al Consiglio di Stato, che hanno allungato i tempi per l’inizio degli interventi di ristrutturazione sismica. Le vertenze sono state superate positivamente per il Comune con l’autorizzazione sismica ottenuta lo scorso 14 febbraio dal Genio Civile grazie all’ex vice sindaco, Nicola Angelucci. L’importo dei lavori è pari a 3 milioni 814 mila euro, finalizzati a riconsegnare alla città una scuola sicura (coefficiente sismico di miglioramento 0.88), un istituto storico al quale la cittadinanza è molto legata e sul quale vi sono le attenzioni della Soprintendenza. Tutto era pronto per l’inizio dei lavori ma l’impresa, essendosi aggiudicata l’appalto nel 2016, ha posto delle riserve e chiesto più fondi. Una scelta che non sorprende visto che l’appalto è stato aggiudicato tre anni fa.
Andrea D’Aurelio