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PRATOLA PELIGNA – Aveva massacrato di botte un giovane di Popoli e per quell’agguato deve scontare sei anni e otto mesi di reclusione. Protagonista della vicenda è O.A., 32 anni di Pratola Peligna, tratto in arresto nel tardo pomeriggio di ieri dai Carabinieri della compagnia di Sulmona che lo hanno rintracciato nell’attività dove lavora come personal trainer. I militari hanno eseguito l’ordine di carcerazione per la pena residua che il giovane dovrà espirare dietro le sbarre. Da qui la traduzione nel carcere di Sulmona. I fatti risalgono al 2015 quando il 32 enne fu indagato e arrestato assieme ad un coetaneo per tentato omicidio e porto abusivo d’armi. Accusa poi derubricata in lesioni aggravate. Era da poco passata l’una di notte, quando, in una stradina poco trafficata nei pressi dello stabilimento termale di Popoli, due persone sbucarono dalle tenebre ed attaccarono un ventunenne di origini ucraine. Lo picchiarono in modo selvaggio sferzando violenti calci e pugni sul volto, sulla testa, sull’addome, utilizzando anche una noccoliera metallica, di quelle per le quali il porto è assolutamente vietato.Qualche minuto di botte feroci per poi fuggire via, protetti dal buio di una notte fredda. Per il ragazzo aggredito solo un estremo barlume di forza che gli consentì di percorrere gli ultimi 100 passi prima di arrivare a casa, suonare il campanello ed accasciarsi, svenuto, ai piedi della madre la quale, terrorizzata, non esitò un istante per portarlo al pronto soccorso. La situazione era disperata, anche perché il ragazzo era privo di sensi, così i medici decisero di trasferirlo d’urgenza all’ospedale di Pescara, dove subirà un delicatissimo intervento di neurochirurgia al cervello. Restó sotto i ferri per oltre sei ore, mentre era ora in prognosi riservata. Da lì le indagini dei Carabinieri che portarono alle misure cautelari. Per il brutale episodio il 32 enne di Pratola Peligna deve scontare una pena residua di sei anni e otto mesi. Per questo è finito in carcere

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