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SULMONA – La liberazione di poter dire “meno uno” e la voglia di ritrovarsi fuori con i compagni di banco per sapere com’è andata. Primo ostacolo superato per i 413 maturandi peligni alla prese stamane con la prima prova dell’esame di stato. Nel giorno del solstizio d’estate gli studenti hanno dovuto rinunciare a sole e tintarella per affrontare la fatidica prima prova di italiano che non ha risparmiato sorprese. “All’inizio c’è stato un po’ di spaesamento appena abbiamo letto le tracce ma poi ce la siamo cavata”- commentano a caldo alcuni maturandi all’uscita del Liceo Mazzara. Le reazioni sono le più svariate. Alcuni non si aspettavano le tracce indicare dal Miur, altri le ritengono fattibili e alla portata di tutti visto il rilievo sociale. Stando alle dichiarazioni dei maturandi che si sono avvicinati ai nostri microfoni, in molti hanno scelto l’analisi del testo per non rischiare. Giorgio Caproni era l’autore scelto per l’analisi del testo. ‘La natura tra minaccia e idillio nell’arte e nella letteratura’ è lo spunto da cui partiva la traccia di ambito artistico-letterario, quella di ambito socio-economico metteva al centro il rapporto fra ‘Nuove tecnologie e lavoro’. ‘Disastri e ricostruzione’ è la riflessione su cui puntava la traccia di ambito storico-politico, mentre quella dell’ambito tecnico-scientifico verteva su ‘Robotica e futuro tra istruzione, ricerca e mondo del lavoro’. Il miracolo economico invece l’argomento del tema storico. La traccia di ordine generale infine aveva per oggetto il tema del progresso e sono state proposte a ragazze e ragazzi delle Linee orientative per sviluppare il loro testo. La prima prova è andata ma domani c’è la seconda che resta la più temuta.

Andrea D’Aurelio

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