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SULMONA – La Procura della Repubblica di Sulmona ha chiesto il processo per due giovani rom, M.D.R. e S.L., rispettivamente di 27 e 25 anni, imputati per la maxi aggressione sulle scale dell’Annunziata a Sulmona. Una scena di violenza inaudita e furibonda, che risale al 20 settembre 2015, che oggi è finita sul tavolo del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Marco Billi. Dodici testi sono stati ascoltati nella prima udienza davanti al Gup. Il prossimo primo luglio toccherà alla seconda tranche. Gli imputati, assieme a un altro giovane all’epoca dei fatti minorenne, furono raggiunti anche da misura cautelare. Il fatto sarebbe avvenuto prima sulle scale dell’Annunziata poi davanti a un bar poco vicino. Sono rimasti feriti anche il proprietario del locale e il figlio intervenuti nel tentativo di sedare l’aggressione. I tre rom si sarebbero, successivamente, spostati in piazza XX Settembre, come testimoniano le immagini riprese dalle telecamere. Secondo quanto emerso dalle indagini, la Squadra Anticrimine del Commissariato, guidata all’epoca dall’ispettore Daniele L’Erario, si era recata prima sul posto e poi al pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona, dove arrivarono 7 ragazzi, i quali poi hanno sporto querela ( in due l’hanno rimessa). Un 24enne all’epoca dei fatti, con prognosi iniziale di 30 giorni trasformata a 40 giorni, era stato ricoverato nell’ospedale dell’Aquila, sottoposto a un intervento di chirurgia maxillofacciale per la frattura all’orbita sinistra. 50 giorni di prognosi, invece, per un altro ferito, le cui condizioni di salute hanno determinato conseguenze permanenti. Per gli altri, i referti parlano di prognosi dai 3 ai 30 giorni. Almeno 80 persone furono coinvolte, a vario titolo, in quella che fu definita una vera e propria aggressione. Al Gup il compito di scandagliare le diverse posizioni e ricostruire tutti i particolari della delicata vicenda. Una notte, come tante, che finì tra botte e sangue. Come quella del settembre 2014 quando ad avere la peggio fu un 20 enne malmenato e picchiato. Oggi uno dei suoi presunti aggressori, G.D.R, è stato assolto nel dibattimento perché intervenuto dopo i fatti per cui vi era patteggiamento, già fatto, degli altri imputati. Almeno questo episodio non è rimasto del tutto impunito.
Andrea D’Aurelio

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