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SULMONA – Una riunione straordinaria della commissione mensa aperta ai rappresentanti d’istituto. È questa la proposta venuta fuori nel giorno dello sciopero, organizzato da alcune famiglie, che hanno segnalato l’assenza degli alunni sul portale di riferimento. C’è ‘chi ha portato un pasto alternativo da casa e chi è uscito per il pranzo. Un gesto dimostrativo che, nell’istituto Radice dove è partita la proposta, avrebbe coinvolto almeno cinque classi del tempo pieno. Il fattore scatenante dell’iniziativa è stato l’aumento del costo del servizio, dovuto però anche al trasporto del cibo. Dall’istituto Radice parte quindi la proposta della riunione della commissione allargata, anche alla luce dell’assenza di un’aula di refezione scolastica nel plesso. Portare il cibo da casa impone infatti all’istituto la vigilanza sul rischio di contaminazione delle pietanze. Per cui gli alunni devono consumare il pasto in un unico spazio ai fini del controllo. Per il resto quantità e qualità del cibo vengono sottoposte periodicamente ai controlli di Asl e Nas. Non a caso le ditte si adeguano pedissequamente alle linee guida regionali e quindi al bilanciamento tra proteine e carboidrati. “Il regolamento della commissione mensa prevede di fare degli accessi mensili. Ci organizzeremo in tal senso”- hanno sapere dell’istituto. Dalla protesta alla proposta

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