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SULMONA. Resta ignoto l’autore dell’incendio bis sul Morrone, la sacra montagna di Celestino V, che è divampato esattamente un anno fa. Era il pomeriggio del 25 luglio 2023 quando la colonna di fumo, che proveniva dalla cava di Bagnaturo, aveva messo in allerta l’intera popolazione. Un film già visto nel 2017, sei anni prima, anche quello rimasto impunito. Il secondo rogo, di un anno fa, è stato gestito sin dall’inizio con tempismo anche se i danni sono stati comunque ingenti: oltre 500 ettari di bosco andati in fumo. Un atto doloso avevano detto i carabinieri forestali al termine dei primi sopralluoghi, invidiando il punto d’innesco. Ad un anno esatto il colpevole è ancora da individuare mentre un nome c’è sul registro degli indagati per gli incendi successivi, quelli divampati ai piedi del Morrone, ma di lieve entità. Si tratta di un 60enne che fu sottoposto a perquisizione, contro il quale però non sono emersi elementi solidi, visto che le indagini sono ancora aperte. Ci sono scene difficili da rimuovere, come quella del Morrone che brucia, non una ma due volte

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