SULMONA- Sarà processata con rito abbreviato la 49enne di Sulmona, residente a Roma, imputata di omicidio stradale per la morte di Antonietta Mascioli, l’80 enne si spense a sette mesi di distanza a causa delle ferite riportate da un incidente stradale. Il giudice per le udienze preliminari, Marco Billi, ha detto sì al rito abbreviato, chiesto dall’avvocato difensore, Fabio Guido. Il gup ha disposto l’integrazione della consulenza, aggiornando l’udienza per il prossimo 6 giugno. Erano le 18.30 del 26 dicembre 2020 quando la 48 enne avrebbe investito l’anziana mentre attraversava la strada nei pressi della rotatoria collocata tra via Sallustio e via Orazio. L’automobilista, risultata negativa all’alcoltest svolto per prassi, non avrebbe regolato la velocità (35 km /h) in base alla caratteristiche della strada dal momento che il manto stradale risultava particolarmente viscido a causa della pioggia. Dai rilievi investigativi svolti da Procura e Polizia Stradale, all’imputata viene contestato di non aver arrestato in tempo il veicolo in prossimità dell’attraversamento pedonale e di aver investito l’anziana con la parte anteriore del mezzo. Un impatto non proprio lieve, stando sempre all’imputazione, dal momento che l’80 enne sarebbe finita con il capo sul parabrezza del veicolo fino a balzare dietro allo stesso. Le condizioni sono apparse fin da subito gravi. Trasportata in ospedale, i sanitari le diagnosticarono un trauma cranico importante e la frattura del bacino. Per lei si rese necessario il trasferimento, in prognosi riservata, all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove fu intubata e sottoposta alla terapia intensiva. Una lunga degenza che portò i sanitari a disporre un altro trasferimento presso la casa di cura privata di Villa Pini dove il cuore dell’anziana cessò di battere, a distanza di sette mesi dall’incidente, il 29 luglio 2021. La Procura della Repubblica di Sulmona aveva aperto inizialmente un fascicolo a carico della conducente della Fiat, come atto dovuto, con l’ipotesi di reato di lesioni stradali gravi. Imputazione poi aggravata in omicidio stradale alla luce delle risultanze dell’autopsia e degli ulteriori accertamenti investigativi che avrebbero portato a stabilire un nesso causale tra il decesso e il sinistro stradale. Nel corso dell’udienza è stata svolta una perizia che sarà integrata, come deciso dal gup.