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RAIANO. L’intera comunità della Valle Subequana è sconvolta per la morte di Roberto Alimecco e Gennaro Acilli. Due persone stimate e conosciute a Castelvecchio Subequo ed Acciano. Roberto, 54 anni, aveva ereditato l’attività del padre. Fino a qualche anno fa lavorava come fabbro nel piccolo centro subequano. Poi ha dovuto fare i conti con alcune problematiche di salute tanto che, da un po’ di tempo, aveva ottenuto la pensione di invalidità. A Castelvecchio veniva chiamato “il boss”, a dimostrazione del suo carattere gioviale e della sua capacità di aggregare la piazza. “Era una persona estroversa, che parlava con tutti e sapeva stare al centro dei riflettori. Un uomo buono di cuore, con una simpatia fuori dal comune. Negli ultimi tempi, non potendo guidare, si vedeva meno in giro. Quello che è accaduto la scorsa notte è qualcosa di assurdo. Non riusciamo a pensare ad altro”- ha commentato il vice sindaco di Castelvecchio Subequo, Pietro Salutari. Il ricordo di Roberto arriva anche dai suoi amici. “Aveva sempre la battuta pronta. Era un piacere passare del tempo con lui perché ti faceva dimenticare tutti i problemi. Una persona alla mano, molto socievole, impossibile non volergli bene. Per questo lo stiamo ricordando in tanti”- afferma l’imprenditore, Pasquale Di Toro. Alimecco lascia la moglie Cristina e i figli Azzurra e Claudio. Cordoglio anche ad Acciano per la scomparsa di Gennaro Accili. “Era una persona sicuramente bizzarra e stravagante ma anche profondamente buona. Amava molto gli animali e quindi era sempre in prima linea per dare assistenza ai randagi”- ha sottolineato il sindaco del paese, Fabio Camilli che ha ricordato il 77enne nel corso della cerimonia dedicata ai caduti. “Lo conoscevamo personalmente. Non dava fastidio a nessuno ed era sempre pronto a spendersi per la comunità”- hanno aggiunto i suoi amici. Accili, pensionato ormai da qualche anno, lavorava come portalettere e per questo era conosciuto da tutti in paese. “Ricordo la sua serietà e diligenza sul posto di lavoro”- commenta un ex collega. Viveva da solo nella sua abitazione di Acciano. Lascia le figlie Ilaria e Federica.

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