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Era la sera del 25 settembre 2019, quando quella statua, su disegno di Gaudenzio Ciotti, venne inaugurata e lui, sebbene persona schiva, non nascose tutto il suo orgoglio in quella occasione, per l’ennesima sua opera, da tutti apprezzata. Si è spento nel pomeriggio, all’età di 67 anni, Domenico Di Cienzo, il fabbro ferraio, con laboratorio nella frazione di Torrone, assai conosciuto per la sua lunga e proficua esperienza di artigiano del ferro battuto.  Di Cienzo è deceduto in una struttura sanitaria di Pescina e la sua morte, unita a quella del fratello Arcangelo che risale ai mesi scorsi, ha messo in ginocchio l’intero comunità peligna, che ha sempre apprezzato il carattere di un artigiano e di una grande artista. Era sempre sorridente e gioviale, verso tutti. In due parole il “gigante buono”. In tanti lo stanno ricordando sui social per le sue opere d’arte. L’ultima in ordine di tempo quella collocata nel quartiere di Porta Pacentrana, ovvero il logo del Bimillenario ovidiano. Un uomo che ha lasciato il segno. Per questo la sua morte ha rattristato l’intera comunità. (a.d’.a.)

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