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Sarà una perizia tecnica a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente mortale dello scorso 25 luglio, sulla strada statale 5 tra Corfinio e Vittorito, nel corso del quale ha perso la vita il 66 enne di Raiano, Maurizio Colaberardino,  schiantatosi con la sua moto contro un’autovettura. Le cause del decesso sono riconducibili ad un brutto trauma cranico come ha sentenziato l’autopsia svolta ieri dall’anatomopatologo, Ildo Polidoro, nell’ospedale di Sulmona. Un legame inevitabile con le gravi ferite riportate a causa dell’incidente. La Procura della Repubblica di Sulmona, che indaga per omicidio stradale e ha iscritto sul registro degli indagati la 41 enne di Vittorito, conducente dell’autovettura, ha affidato l’incarico all’ingegnere, Marco Colagrossi, per svolgere una perizia di carattere tecnico, volta a fare chiarezza sulla dinamica dello scontro, ricostruendo nel dettaglio tutti i particolari. La Procura vuol sapere qual è stata l’esatta dinamica dello scontro che ha visto coinvolta l’autovettura Dacia, guidata dall’indagata, difesa dall’avvocato Gianluca Museo del foro dell’Aquila e il motociclo Suzuki, condotto dalla vittima, a seguito del quale è avvenuto il decesso , precisando quale sia stata la condotta posta in essere in violazione del codice della strada, nonchè ogni eventuale profilo di negligenza e imperizia ravvisabile. Il consulente tecnico avvierà le operazioni peritali il prossimo 30 agosto alle 15.30, dapprima sul luogo in cui sono custoditi i veicoli del sinistro e poi sull’incrocio maledetto che è costato caro al 66 enne di Raiano che ieri ha ricevuto l’ultimo abbraccio della sua comunità. Grande appassionato di motori, appassionato della Ferrari e del tennis, era conosciuto in quanto gestore di una tabaccheria. Una tragedia che continua a bruciare dentro dopo una settimana.

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