(foto Angelo D’Aloisio) SULMONA – Fine emergenza ancora con 54 nuovi casi così distribuiti: 26 Sulmona, 6 Pratola Peligna, 5 Raiano, 4 Castel Di Sangro, 4 Scanno, 2 Pettorano sul Gizio, 2 Prezza, 1 Introdacqua, 1 Pescocostanzo, 1 Pescasseroli. La fatidica data del 31 marzo è arrivata e anche il territorio peligno-sangrino, dove il virus non è scomparso dalla circolazione, si prepara alle prove di endemia, che sono già cominciate sul territorio regionale. Da domani niente più quarantena per i contatti di casi accertati, autosorveglianza anche a scuola, stop al superpass nei luoghi di lavoro. Un graduale rientro alla normalità che non va di pari passo con l’andamento della curva epidemiologica. Il virus continua a correre sul territorio, dentro e fuori i luoghi sensibili. Un altro detenuto è risultato positivo nel carcere di massima sicurezza mentre tre casi sarebbero associati ad uno dei due sodalizi impegnati nei prossimi riti pasquali. Questo giustifica la prudenza riguardo l’organizzazione degli stessi anche se la macchina sta comunque andando avanti. Complessivamente sono 1252 gli attuali positivi sul territorio, a fronte di 70 guarigioni messe a referto nelle ultime 24 ore. Un dato confortante, questo si, poiché le negativizzazioni superano in termini percentuali i nuovi casi. Tuttavia il numero degli attuali contagiati continua a superare la quota mille. Non è proprio uno scenario di fine pandemia. Il mese di marzo d’altronde si chiude con 2151 positività segnate nei registri Asl, di gran lunga superiori rispetto ai 1735 contagi di febbraio. Anche se di 28 c’è ne uno per dirla con le parole del noto proverbio. Negli ultimi trenta giorni la curva è tornata a smuovere referti e bollettini, a dimostrazione che il virus risulta ancora attivo alla vigilia delle riaperture. Fortuna che il tasso di ospedalizzazione si mantiene contenuto. Nel bollettino è stato comunque inserito un nuovo ricovero, eseguito ieri. Sono 13 gli attualmente degenti di cui 2 in terapia intensiva così ripartiti: 8 in Valle Peligna (di cui 5 in area medica e 2 in rianimazione) e 5 in Alto Sangro. Non basterà un tocco di magia, a mezzanotte, per debellare il Covid né sarà sufficiente un decreto. Si può fare tesoro però di questi due anni di emergenza per conviverci con relativa serenità in modo tale da ripartire una volta per tutte.