ROCCARASO – Potrebbe esserci un doppio esposto alla base dell’inchiesta per l’abuso e il falso sulla vendita di un terreno, collocato nei pressi di un residence di Roccaraso, destinato a parcheggio. Il primo spedito in versione anonima e l’altro consegnato a mano da un cittadino di Roccaraso. La bufera giudiziaria continua a fare rumore. “L’azione dei tecnici è stata finalizzata alla massima trasparenza ed efficienza della pubblica amministrazione. Si tratta di un procedimento ordinario e legittimo”- interviene Andrea Liberatore, legale di quattro dei diciotto indagati, raggiunti da un avviso di garanzia e da un avviso di chiusura delle indagini preliminari. Entrambi gli atti sono stati emessi dal sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, che aveva aperto un fascicolo sul caso. L’inchiesta, coinvolge anche il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato e sette ex consiglieri comunali. Le indagini hanno portato la procura ad avvisare i diciotto indagati che ora, con i rispettivi legali, si stanno organizzando per fornire la propria versione dei fatti con le memorie scritte o chiedere di essere interrogati nei termini di legge. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono di abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, falsità ideologica commessa da privato e favoreggiamento. Nello specifico la vicenda, che risale al 27 febbraio 2020, riguarda la vendita di una porzione di terreno che risulta nel piano regolatore adibito a parcheggio.