Prima al freddo e al gelo ora sotto il sole senza riparo. La situazione non cambia per il Cup con file estenuanti e gente ammassata. “Mi chiedo come mai quando è stato programmato il nuovo ospedale nessuno abbia pensato di dedicare una stanza per il CUP. Covid o non covid la gente o è ammassata nella stanza o è in fila sotto il sole comunque non in una condizione dignitosa. Per non parlare della violazione della privacy delle persone”- tuona Catia Puglielli dal suo Tdm- “una piccola stanza dove tutti devono sentire i problemi di tutti. Forse sono 10 anni o più che solleviamo il problema del CUP. Neanche con il covid si è sentita la necessità di adoperarsi. Dopo le ultime visite politiche, fatte di proposte e di promesse, il problema è caduto nuovamente nell’oblio. Ma possibile che ci voglia tutto questo tempo per risolvere un problema? Eppure la digitalizzazione consentirebbe di agevolare il processo di prenotazione. Ai politici chiedo ancora una volta di pretendere non solo impegni ma anche programmazione e scadenze per la risoluzione dei problemi”- conclude Puglielli. Sul caso erano intervenuti Regione e Comune per la realizzazione di una copertura a benefico dell’utenza. Ma nulla si è visto nonostante le ripetute segnalazioni. Stesso problema si verifica anche dall’altra parte del nosocomio, con le attese per accedere al pre triage e per i congiunti dei pazienti del pronto soccorso, costretti ad attendere all’esterno, in balia del clima.