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SULMONA – Diagnosi non ancora effettuate e tempi di attesa troppo lunghi. Non si placano le polemiche sul servizio di neuropsichiatria infantile nella Asl di via Gorizia con le famiglie che fanno la spola da Sulmona al capoluogo di regione e il Tribunale per i diritti del malato torna ad incalzare i vertici dell’azienda sanitaria, sollecitando l’immediata risoluzione del problema. Non poche in effetti quelle famiglie che sono state dirottate all’Aquila per accedere con più rapidità alle cure per permettere, fra le altre cose, l’aggiornamento dei piani scolastici di recupero e apprendimento. In gioco, si sa, c’è tutto il processo di crescita dei minori. A febbraio la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila aveva garantito il massimo impegno per assicurare continuità e regolarità nell’erogazione del servizio ma, a quanto pare, i disagi sembrano non finire. “So per certo che molte famiglie sono state dirottate all’Aquila soprattutto per aggiornare i piani di apprendimento scolastici. Il problema non può dirsi risolto”- afferma il responsabile legale del Tdm Catia Puglielli. Non a caso le famiglie peligne sono state costrette a bussare alle porte del Tdm per denunciare i numerosi problemi che ha comportato l’erogazione a singhiozzo del servizio soprattutto nell’ambiente scolastico dove, in riferimento al percorso didattico del minore, è necessario esibire una relazione medico-legale che non può essere rilasciata se le terapie non vengono effettuate con regolarità.

Andrea D’Aurelio

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