SULMONA – I fondi per il trasporto pubblico locale potrebbero essere riservati soltanto alla tratta L’Aquila-Roma, e il comitato dei pendolari del Centro Abruzzo scrive al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e annuncia battaglia. Il presentimento, che potrebbe rilevarsi fondato, è quello che il disegno di legge che prevede la copertura dei fondi del trasporto pubblico locale per i collegamenti dei bus dall’Aquila verso Roma escluda le corse che ogni giorno trasportano centinaia di pendolari dalla Valle Peligna verso la capitale. Da qui l’appello alla Regione da parte di coloro che da anni si battono per il potenziamento di quella tratta. “Siamo molto preoccupati perché vedendo la bozza del disegno di legge il Centro Abruzzo e la Marsica rischiano di essere doppiamente beffati da questa scelta politica – sostengono i pendolari – intanto si decide di ripristinare il tpl soltanto per le corse dall’Aquila verso Roma non colmando una storica ingiustizia che da sempre vede la Valle Peligna inspiegabilmente penalizzata. Questo, da anni, vuol dire meno corse e meno servizi per il nostro territorio che, a parole, crede ancora nella via dello sviluppo turistico. In più la Giunta regionale ha deciso di farlo senza stanziare fondi aggiuntiviâ€. Senza fondi il rischio concreto è che a breve la Tua e la Sangritana presentino il conto alla Valle Peligna riducendo ulteriormente le corse dirette che da Pratola e Sulmona viaggiamo verso Roma. “Da anni noi siamo costretti a fare i conti con logiche di tipo commerciale†riprende il comitato “mentre in altri territori si ripristina l’assistenza pubblica. A Marsilio chiediamo garanzie perché non siamo un territorio di serie B e non accetteremo in silenzio che la Regione riapra una stagione di tagli, deviazioni e rincari che pensavamo fosse stata archiviataâ€. Il Comitato dei pendolari ha anche invitato i consiglieri regionali eletti in Valle Peligna e tutti i sindaci del Centro Abruzzo, a cominciare da quelli di Sulmona e Pratola, a far sentire forte la voce per evitare nuovi tagli.
Andrea D’Aurelio