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SULMONA – Un esperto per valutare procedure alternative allo stato di crisi, individuazione di una governance condivisa tramite avviso pubblico, nominare un direttore generale, riformare il regolamento del controllo analogo, elaborare un piano di rientro dei clienti su base pluriennale e condiviso, riconvocare a breve assemblea di controllo analogo per le procedure di garanzia della continuità aziendale. E’ questa la linea dettata dall’amministrazione unico del Cogesa Spa, Franco Gerardini, nel corso del controllo analogo sullo stato della partecipata che è andato deserto. 25 sindaci hanno risposto all’appello della convocazione a fronte del minimo di 34 richiesto per la validità. “Non è stato dato un esempio di responsabilità. Chi è assente non ha compreso la delicatezza del momento in cui opera questa società. Io non faccio parte dei giochi politici. Resto sorpreso dalle diffide perché un parere legale non può essere scambiato per la pronuncia di un magistrato”- esordisce Gerardini spiegando che è necessario ricostituire patti fondativi e rapporti di fiducia. Le “sorprese” arrivano proprio dalla relazione di Gerardini ai sindaci presenti. La prima è quella relativa al verbale della dichiarazione di stato di crisi davanti al notaio, procedura che sarebbe stata richiesta dai sindaci lo scorso 12 dicembre come risulta agli atti. “È il contrario del vero” per dirla con le parole dei sindaci che avevano votato in quella sede il bilancio consuntivo e avevano chiesto da tempo un piano di risanamento aziendale. La via d’uscita secondo Gerardini è quella di nominare un esperto a supporto del Cogesa per valutare da subito la conformità e le eventuali possibili procedure alternative. C’è poi il dato sorprendente delle 44 vertenze per contenziosi con il personale da risolvere, secondo l’amministratore, con la riforma dell’organigramma. “È necessario subito aprire un tavolo serio con le organizzazioni sindacali perché sono troppe con notevoli implicazioni economiche. Diversamente vedo la società soccombente”- incalza Gerardini. Altro argomento è quello dei rifiuti aquilani. “Non c’è nulla di campanilistico. È un gioco il sistema di equilibrio economico”- continua spiegando che le somme da recuperare sono 773707,25 euro. Una sorta di “suicidio economico” per dirla con le parole di Gerardini ma è necessario formalizzare la convenzione con rispetto reciproco e collaborazione produttiva con obiettivo della riduzione in discarica, ovvero 14 Mila tonnellate in meno. Quanto alla situazione debiti (oltre 8 milioni di euro) e crediti (6 milioni) va rilevato che le transazioni sottoscritte non sono state onorate dall’azienda per cui va approntato un paio pluriennale di rientro dei crediti condiviso e sostenibile per tutti. Una crisi finanziaria che sta diventando economica. Non c’è più redditività. E questo secondo Gerardini è l’elemento più preoccupante. “Oggi rinnovo la mia disponibilità per i sindaci. È necessario accrescere la consapevolezza delle sfide che il Cogesa ha per il presente e futuro”- chiosa Gerardini.

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