SULMONA – Fra bufera e stravolgimenti in vista in casa Pd non si respira proprio un clima sereno alla vigilia dell’appuntamento elettorale del 26 maggio per il rinnovo del Parlamento Europeo. Il movimento dell’ex consigliere comunale, Mimmo Di Benedetto e del consigliere Francesco Perrotta ha dichiarato di appoggiare i candidati dem in corsa per l’Europa e strizza l’occhio al circolo sulmonese dopo il commissariamento deciso dai vertici regionali e provinciali. Si pensa quindi alla nuova era, al Pd da ricostruire e riorganizzare. E il sulmonese Teodoro Marini, membro dell’assemblea provinciale Pd e già componente della segreteria cittadina, lancia il suo appello al commissario e Segretario provinciale, Francesco Piacente. Marini è tra i cinque che si sono dimessi in blocco all’indomani dell’ingresso del Pd nella Giunta Casini. Nella lettera aperta a Piacente chiede di “fare chiarezza sulle vicende delle ultime ore, del Pd di Sulmonaâ€. “Le ribadisco ancora una voltaâ€- scrive Marini- “che la mia scelta di uscire dalla segreteria cittadina, fu soltanto ed esclusivamente una scelta politica. L’appoggio con piacere, di una parte importante , alle elezioni europee del 26 maggio del centro sinistra locale, non può e non deve apparire come una scelta di sostituzione di una classe dirigente, come se fossimo in una partita di calcio. Ecco perché la invito, e se lo vorrà l’aiuterò nell’organizzazione, a un incontro aperto a tutte le forze del centro sinistra a tutti i componenti del Pd vecchi e nuovi, dei media , da tenersi nella nostra sede all ‘indomani del turno elettorale del 26 maggio nel quale si parlerà di come risolvere i problemi della città , del percorso del Pd cittadino, con trasparenza e responsabilità â€. La politica ridotta a un calciomercato non piace a Marini mentre il commissario Piacente ha ritirato nelle scorse settimane il simbolo dem da Palazzo San Francesco. I consiglieri Bruno Di Masci, Fabio Ranalli e Antonio Di Rienzo non potranno parlare in nome e per conto del Pd. E’ l’effetto del commissariamento. Un provvedimento dovuto che non equivale però all’espulsione del partito. I dimasciani, in questa fase, non stanno di certo a guardare. Per domani alle 17.30 nella sala della Comunità Montana Peligna l’ex sindaco Di Masci ha chiamato a raccolta i suoi in vista delle elezioni europee. Il Pd è alla conta dei voti. E domani arriveranno i nomi dei candidati che i dimasciani appoggeranno il prossimp 26 maggio ma si parlerà anche del dopo elezioni, del circolo Pd commissariato e dell’appoggio alla Casini che, probabilmente, non durerà ancora per molto. Sarà quasi sicuramente un’estate tranquilla ma già è a rischio il prossimo panettone. Fermo restando che in politica tutto può succedere.
Andrea D’Aurelio