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L’AQUILA – L’ex manager della Provincia dell’Aquila Walter Angelo Specchio, è stato scagionato dalla Corte d’Appello, in secondo grado, dall’accusa di dover restituire all’ente la somma di 478 mila euro in relazione all’affidamento dei lavori per ristrutturare scuole a Sulmona e Avezzano. Ribaltata, dunque, la condanna di primo grado. Specchio è stato assistito dai legali Carlo Benedetti e Stefano Rossi.Questi i fatti. Con citazione del 20 maggio 2016, la Procura regionale per la Regione Abruzzo chiamò in giudizio Specchio all’epoca dei fatti Direttore generale e Direttore ad interim del Settore “Progettazione OO.PP. e Ricostruzione” della Provincia, chiedendone la condanna al pagamento, in favore della Provincia, di euro 478.357,00, oltre accessori.L’azione si fondava sulla contestazione di una serie di irregolarità, aventi anche rilievo penale, emerse a seguito di indagini della Finanza ed in particolare, sull’affidamento di lavori di ristrutturazione di edifici scolastici, compresa la sistemazione provvisoria degli studenti dei comuni di Avezzano e Sulmona, mediante il ricorso alla procedura di somma urgenza (verbali del 18.08.2011 e del 20.08.2011), in assenza dei presupposti, per un importo complessivo di euro 4.783.575,13 ottenuto, secondo l’accusa, inducendo in errore l’Ufficio del Commissario Straordinario per la Ricostruzione per essere poi utilizzato a beneficio dei soggetti locatari e delle ditte incaricate dei lavori di sistemazione ed adeguamento delle anzidette strutture scolastiche. Ecco le ragioni dell’assoluzione. ” Orbene, il presente Collegio”, si legge nella motivazione, “ritiene che le condotte tenute nella vicenda dallo Specchio, sebbene non esattamente rispondenti a canoni di regolarità e correttezza, tuttavia non possano essere tacciate di o diseconomicità, non essendo stato procurato alcun danno patrimoniale alla Provincia de L’Aquila, come già riconosciuto con la sentenza impugnata, e dovendosi ammettere che lo scopo di garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche in favore degli alunni del liceo “V. Pollione”, sia pure presso altre strutture, sia stato pienamente realizzato”. “Osserva, inoltre, il Collegio “che, né il Procuratore regionale, né il Giudice di primo grado, sono stati in grado di fornire la prova di eventuali ulteriori costi sostenuti dall’Amministrazione per accertare e contrastare gli effetti negativi sull’organizzazione delle strutture e degli uffici della Provincia in conseguenza dei comportamenti dello Specchio, per il ripristino della funzionalità dell’Ufficio o per ricostruire, revisionare e rielaborare le pratiche oggetto del procedimento penale”. “Ne è riprova la circostanza che il Procuratore regionale ha quantificato l’ammontare del danno in questione ritenendolo genericamente ricompreso nell’ammontare complessivo della richiesta di condanna, mentre il Giudice di primo grado lo ha determinato ricorrendo ad una quota percentuale (3% circa) degli importi impiegati per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici e sistemazione degli alunni: criteri e parametri del tutto scollegati dalle figure individuate dalla giurisprudenza contabile quali sintomatiche del danno da disservizio”. “Ritiene, perciò il Collegio che il danno da disservizio che lo Specchio è stato condannato a risarcire in favore della Provincia con la sentenza impugnata, non sia stato sufficientemente né adeguatamente provato. In conclusione, l’appello proposto da Specchio Valter Angelo va accolto e la sentenza impugnata deve essere riformata nei termini sopra esposti”.

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