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SULMONA. Non gradisce il compagno di cella e dà in escandescenza dietro le sbarre. Ancora tensione nel carcere di massima sicurezza di Sulmona, sempre più complicato da gestire. Un ergastolano campano di 40 anni, dopo aver varcato la soglia del penitenziario peligno, ha subito minacciato gli agenti penitenziari in servizio, accanendosi contro le porte e gli arredi. Motivo? Non voleva stare con un altro campano in cella. Ne è scaturito un momento di tensione, gestito dai baschi blu che, non senza fatica, sono riusciti a riportare la situazione nella normalità. Intanto si allarga a macchia d’olio il fenomeno dei telefoni dietro le sbarre. Un altro device è stato sequestrato nei giorni scorsi nel corso dei controlli a tappeto disposti all’interno della struttura. Il dispositivo è stato trovato nella cella di un detenuto, nello spazio riservato alla biancheria e agli indumenti. Quasi alla luce del sole praticamente. Salgono a 50 i telefoni sequestrati dall’inizio dell’anno, molti dei quali recapitati tramite droni. Resta in piedi l’ipotesi di schermare il carcere peligno finito nel mirino dell’inchiesta condotta dalla Dda di Napoli

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