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SULMONA. Più di cento casi di truffe e frodi, di cui il 95% consumate sul web, trattati solo tra Sulmona e il comprensorio. Sono questi alcuni dati che emergono dall’attività della polizia, impegnata a contrastare i reati commessi sulla rete. Dal 2021 ad oggi, gli operatori hanno dovuto gestire anche le situazioni più complicate che confermano come il web, oltre ad essere un’opportunità, presenta pure alcuni rischi. In particolare, nel capoluogo peligno, la polizia ha indagato su un caso di sexting tra adolescenti, ovvero scambio di messaggi con foto intime. Si tratta di un uso non proprio virtuoso dei social, in questo caso whatsapp, per stalkerizzare coetanei e non. Un minore, residente sul comprensorio peligno, è stato segnalato e ammonito dal questore dell’Aquila. Ma non è tutto. Nei mesi scorsi il tribunale aveva condannato un 22enne per il revenge porne alla sua ex. Tra i casi finiti sotto la lente della polizia e del magistrato c’era anche quello di un anziano del posto che si era fidanzato, sulla rete sociale di facebook, con una donna straniera che si è fatta pian piano girare regali e donazioni. E ancora più di cento segnalazioni finite sulla scrivania delle forze dell’ordine, senza contare tutto ciò che è sommerso e che si fa ancora fatica a portare alla luce. Per questo, anche quest’anno, Sulmona sarà tappa della campagna itinerante di educazione alla legalità, “Una vita da social”, promossa dal ministero per l’interno, per una maggiore sensibilizzazione e prevenzione dei rischi connessi all’utilizzo della rete internet. Il camper della polizia di stato, che affronterà diverse tematiche specifiche con gli studenti, arriverà il prossimo 11 marzo nella centrale piazza XX Settembre. Nello specifico saranno sviscerati argomenti attuali e delicati come il cyberbullismo, adescamento on line, diffusione di immagini private in rete. Un modo per studiare i rischi ed evitare di cadere nella “rete”.

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