Furono 17 complessivamente le coltellate inferte a Fulvio Declerch, che aveva 54 anni quando fu ucciso nella notte del 25 novembre del 2021 dentro la sua abitazione a Popoli, e che venne trasportato con una carriola e abbandonato vicino al fiume Pescara. E’ quanto risulta dall’udienza in Corte d’assise al tribunale di Chieti. Nel corso del processo che vede imputato il trentenne, A.C., accusato di omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dei futili motivi, è stato illustrato l’esito dell’autopsia sul corpo della vittima. Le immagini portate in aula dal medico legale Cristian D’Ovidio mostrano un omicidio efferato con l’assassino che si è accanito mentre la vittima era a terra sfregiandola al viso e al collo, tagliando il lobo dell’orecchio che teneva con una mano mentre con l’altra impugnava il coltello, vittima il cui cadavere presentava due lesioni da difesa passiva, mentre quella più importante è la parasternale sinistra, inferta mentre i due erano in piedi. Ma ci sono anche una lesione da scannamento e tutte le altre. Per l’accusa il 30 enne quella sera era stato a casa di Declerch, e i due avevano avuto un diverbio perché quest’ultimo non gli aveva somministrato bevande alcoliche. Il giovane era quindi andato via una prima volta tornando poi con un coltello ma era stato allontanato dai presenti. Successivamente era tornato e, entrato in casa dopo aver rotto una finestra, aveva sorpreso Declerch con numerosi fendenti. Quando il cadavere venne ritrovato, furono le tracce di sangue lasciate durante il trasporto con la carriola a portare i carabinieri a casa della vittima e sulle tracce del 30 enne che a quanto pare una volta aveva anche picchiato Declerch.