RAIANO – La Procura della Repubblica di Sulmona ha chiuso le indagini sull’incidente mortale del 25 luglio dello scorso anno, verificatosi sulla strada statale 5 tra Corfinio e Vittorito, nel corso del quale aveva perso la vita il 66 enne di Raiano, Maurizio Colaberardino, schiantatosi con la sua moto contro un’autovettura. Il Sostituto Procuratore, Edoardo Mariotti, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ad una 42 enne di Vittorito che risulta indagata per omicidio stradale. Le accuse a suo carico sono state confermate all’esito dell’attività investigativa che aveva portato la Procura a disporre una doppia perizia, quella autoptica sul corpo di Colaberardino e quella cinematica, volta a ricostruire nel dettaglio la dinamica del sinistro mediante accertamenti specifici sui mezzi, sulle velocità e sulle condizioni della strada. L’indagata entro venti giorni potrà depositare le memorie difensive, necessarie per orientare le richieste di rinvio a giudizio o archiviazione. La donna quel giorno guidava la sua Dacia e proveniva da Raiano in direzione Vittorito quando, mentre svoltava verso il bivio, non si sarebbe accorta della Suzuki condotta dal 66 enne, diretta a Raiano e proveniente da Corfinio. Dopo l’impatto sono scattati subito i soccorsi per l’uomo, tabaccaio assai conosciuto in paese, trasportato in eliambulanza presso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove non è riuscito a sopravvivere ai traumi interni riportati a causa del sinistro. La Procura, nello specifico, contesta alla 42 enne la colpa consistita nel non aver ceduto la precedenza al sopraggiungere del motociclo e nell’aver iniziato una manovra di svolta a sinistra senza accertarsi che la stessa poteva essere effettuata in sicurezza sulla base della posizione, distanza e direzione del motociclo. Ma c’è di più. Sempre secondo l’accusa e le risultanze della perizia, la conducente della vettura avrebbe utilizzato il proprio dispositivo cellulare alla guida, inoltrando un messaggio vocale e leggendo una conversazione sulla messaggistica. Una serie di contestazioni che confermano l’accusa di omicidio stradale e potrebbero portare il Pm a chiedere il processo.