SULMONA – Recepire lo schema terapeutico per il trattamento dei pazienti Covid a domicilio. Perché per le cure domiciliari non basta la vigile attesa. Lo chiede la referente del Tribunale della sanità , Catia Puglielli, alla Regione Abruzzo dopo la sentenza pilota che ha sconfessato la nota dell’Aifa che prevede, nei primi giorni di sintomatologia Covid-19, la sola – e famigerata – «vigile attesa» e la somministrazione di paracetamolo. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha così accolto l’istanza presentata dai medici del Comitato Cura Domiciliare Covid-19 ritenendo fondata la richiesta di poter prescrivere le terapie ritenute più opportune «in scienza e coscienza». In questo modo i medici possono recepire lo schema terapeutico del comitato delle cure domiciliari. “Questa mattina mi sono confronto con questo organismo e probabilmente arriverà la proposta anche alla Regione Abruzzo. Mi auguro che ci sia ampia disponibilità perché curare tempestivamente i Covid a domicilio è uno dei modi per riuscire a contrastare il virusâ€- afferma Puglielli. A un anno esatto dalla pandemia non si può più perdere tempo. E lo schema terapeutico per il trattamento dei Covid a domicilio apre la strada non solo per la riduzione dei casi ma anche per abbassare l’incide di pressione sulle strutture ospedaliere, sempre più al collasso.
Andrea D’Aurelio