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Il movimento animalista e ambientalista Stop Animal Crimes Italia per la morte di Juan Caarrito presenta un esposto in Procura per “delitto di uccisione di animali”, chiedendo perizie sull’auto e interventi urgenti sulla strada. “Il 23 gennaio veniva investito da un’auto e ucciso l’orso Juan Carrito in un incidente stradale a Castel di Sangro (AQ) e a distanza di quasi un mese molti sono i punti oscuri per i quali abbiamo depositato alla Procura della Repubblica un esposto per il delitto di uccisione di animali e richiesta di interventi urgenti ai Sindaci e all’ANAS per impedire altre morti e non abbassare l’attenzione sul tema, affinché la morte di Juan Carrito non sia vana”. Lo annuncia il movimento animalista e ambientalista Stop Animal Crimes Italia, rilevando i punti da chiarire: “Intanto la velocità dell’auto che lo ha investito non era verosimilmente rispettosa dei limiti di 50 km/h considerati i notevoli danni che ha riportato l’auto dei giovani e la stazza di 160 kg dell’animale; in merito abbiamo chiesto perizie sull’auto (si ignora se posta in sequestro o meno, come si fa quando viene investito un pedone per accertare responsabilità) per la velocità, al fine di accertare la responsabilità al conducente della morte dell’animale; si fanno perizie per incidenti lievi! Il tratto stradale della SS17 prevede il limite dei 50 km/h ma è risaputo le auto sfreccino a velocità molto più elevate non essendoci mezzi di dissuasione come dossi, telecamere o altro”. Per lo stesso movimento, inoltre, “non è chiaro dopo quanto tempo dall’impatto il conducente abbia allertato i soccorsi, provocando o meno sofferenza e il decesso dell’orso portato all’Istituto Zooprofilattico di Isernia”.
“Juan – si legge nella nota – era abituato a frequentare i paesi e avvicinarsi alle persone e questo per lui significava reperire cibo facile ma anche esporsi a morte per la vicinanza alle strade. Oltre ai contenitori ermetici, perché i Sindaci o Anas (dei Comuni interessati e fuori dal Parco) non hanno ancora provveduto alla costruzione delle reti lungo le strade, a strumenti dissuasori dell’alta velocità (autovelox, telecamere, dossi, ecc..)? Vengono stanziati fondi per realizzare recinzioni per proteggere le attività agricole e zootecniche (molti dei quali mai impiegati dai beneficiari per ciò cui erano destinati) dall’orso marsicano ma non per proteggere la sua specie, ridotta a una sessantina di esemplari e per questo inseriti dell’IUCN nella categoria “in pericolo critico di estinzione”. Si parlerebbe di fondi stanziati dal Parco (anch’esso pare in ritardo la realizzazione delle reti fino ad oggi costruita per un solo km!) ai Sindaci confinanti per la realizzazione delle reti stradali ma dove sono? Ogni anno sulla statale 17 tra Roccaraso e Castel di Sangro viene avvistato più di un orso, non solo perché corridoio della specie nei suoi spostamenti ma anche perché attratto dal cibo dei rifiuti. Per tale ragione chiediamo al Sindaco di Castel di Sangro di emettere da subito il divieto di conferimento dell’umido all’aperto e l’installazione di dossi, idonea illuminazione dei tratti stradali più attraversati, autovelox e telecamere per controllare la velocità delle auto e unitamente all’ANAS (gestore della statale 17) l’installazione delle barriere e l’efficientamento del tunnel di passaggio della fauna, del tutto inutile senza le recinzioni guida per gli animali. Abbiamo provveduto inoltre a diffidare le Amministrazioni comunali del tratto interessato (ricordando che ai sensi del DPR 31.3.1979 e artt. 823-825 c.c. il Sindaco è responsabile di tutti gli animali nel suo territorio stabilmente o temporaneamente presenti) affinché installino adeguati strumenti in grado di limitare la velocità nel tratto della SS17 e l’Anas affinché realizzino idonee barriere potenziando l’utilizzo del tunnel di passaggio della fauna presente. Per quanto riguarda l’autore dell’investimento depositeremo un esposto all’Autorità Giudiziaria per il reato di uccisione di animali (art. 544 bis c.p.) con tutte le perizie del caso volte ad approfondimenti circa la velocità dell’auto, l’eventuale ritardo nell’aver allertato i soccorsi e la dinamica dell’incidente, pare più volte modificata. Chiederemo altresì accertamenti sull’utilizzo dei fondi destinati alla tutela dell’orso marsicano, fino ad oggi visto esclusivamente come un’attrattiva turistica ma non naturalistica, senza effettiva tutela. E ricordiamocelo: non è l’animale ad attraversare la strada ma la strada ad attraversare il bosco!”.

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