banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner

SULMONA – Per sottoporsi alla prestazione sanitaria ha dovuto attendere un anno e sette mesi ma quando si è recata in ospedale ha fatto l’amara scoperta. L’esame, quel giorno, era stato sospeso e lei è andata su tutte le furie. Dopo aver protestato con il personale e i sanitari, si è recata nella vicina sede del Tribunale per i diritti del Malato, dove ha presentato un esposto preciso e dettagliato. Protagonista della vicenda è una donna di Sulmona che al Tdm  ha chiesto di andare fino in fondo  e di intercedere presso i reparti ospedalieri al fine di ottenere quanto dovuto. Il “calvario” della signora fa il paio con il disagio che vivono la maggior parte degli utenti che continuano a scontrarsi con  liste d’attesa troppo lunghe, nonostante gli ultimi interventi posti in essere dalla Regione e dalla Asl.  Nel caso specifico la donna, di professione impiegata, aveva prenotato al Cup di Sulmona un ecocolordoppler in data 5 aprile 2018. L’esame è stato fissato per lo scorso 6 novembre. Un anno e sette mesi dopo. Ma non è finita qui. Il giorno precedente l’impiegata, per assicurarsi che poteva accedere alle cure richieste, aveva telefonato al Cup chiedendo contezza dell’erogazione di quella prestazione sanitaria. Arriva quindi la data indicata sul foglio di prenotazione e la donna si reca in ospedale, scoprendo che l’esame è stato sospeso. Proprio quel giorno. Una “coincidenza” che ha scatenato le polemiche della malcapitata che, fra le altre cose, si era presa anche un giorno di permesso dal lavoro. “Si è appreso che l’esame è stato sospeso per un problema legato alla strumentazione”- interviene il coordinatore Tdm, Catia Puglielli- ricordando che “per la prenotazione dell’ecocolordoppler i tempi di attesa sfiorano anche i due anni e in alcuni casi l’utente non ha nemmeno potuto prenotare questo esame”. “Cerchiamo di risolvere questi problemi e invitiamo la Direzione Generale della Asl a farsi carico di una criticità importante, quantomeno per puntare sulla qualità del servizio”- conclude Puglielli.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento