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foto repertorio SULMONA – E’ davvero increscioso, nel vero senso della parola, l’increscioso episodio che si è verificato questa mattina nei pressi della nuova struttura ospedaliera. Mi ero recato nell’area del nosocomio, transitando per l’obitorio, al solo scopo di svolgere le mie funzioni di cronista, visto il ritrovamento di un cadavere nel bagno del primo piano. Vengo quindi raggiunto da un addetto alla portineria, che mi chiede cosa stavo facendo. Io ho spiegato che dovevo fare alcune foto e immagini di rito, rigorosamente all’esterno della struttura, nei pressi del parcheggio. “Lei non può stare qui. E’ proprietà privata. Se vuole lo scriva pure nell’articolo così scrive qualcosa di vero visto che fate gli articoli e scrivete il falso”- ha dichiarato il soggetto in questione con veemenza e con un approccio tutt’altro che civile. A quel punto l’ho invitato ad abbassare i toni, minacciando l’intervento dei Carabinieri, ricordandogli che rientra nelle sue funzioni solo il controllo degli accessi al nosocomio e non il contenuto degli articoli di stampa. Probabilmente “mister portineria” si riferisce al nostro servizio sugli accessi in ospedale la domenica. In un primo momento abbiamo rilevato la chiusura del termoscanner nell’ala vecchia. Con tanto di immagini. Poi, sollecitati dagli addetti ai lavori, abbiamo informato l’utenza circa l’ordine di servizio per la rilevazione della temperatura ogni domenica, che avviene nella portineria di viale Mazzini, facendo le dovute precisazioni. Un’informazione quindi equilibrata e ossequiosa dei doveri deontologici. L’addetto al servizio d’ordine per circa 20 minuti ha controllato i miei movimenti dopo che mi sono spostato all’altezza del nuovo pronto soccorso. Ritengo grave l’atteggiamento del soggetto, ancor di più se lo stesso, stando ad alcuni accertamenti, in quel momento era libero dal servizio. E’ certamente palese che l’ospedale è proprietà privata ma non per questo è inibito l’accesso all’utenza. O forse per accedere alle prestazioni sanitarie e al pronto soccorso in regime d’urgenza serve un’apposita autorizzazione? Quanto al mio stazionamento, all’esterno e solo per svolgere il mio lavoro, era dovuto all’episodio di cronaca. E di questo l’addetto era stato informato nè mi ha impedito di scattare foto. Per questo ritengo che si tratta di un rancore personale che va assolutamente stigmatizzato. Serve rispetto per chi sta sul fronte dalla mattina alla sera. Come del resto tutti gli operatori sanitari.

Andrea D’Aurelio

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