SULMONA – Si allarga l’inchiesta della Procura della Repubblica di Sulmona sui rumori degli impianti dell’ospedale cittadino. Altri tre indagati restano in attesa delle determinazioni del giudice per le indagini preliminari dopo l’udienza svola nei mesi scorsi. Lo scenario investigativo si è di fatto allargato. Complessivamente sono tre i filoni d’inchiesta aperti dall’ultimo piano del Palazzo di Giustizia in piazza Capograssi. Il primo riguarda l’ex Manager Asl, Rinaldo Tordera, che nelle prossime settimane tornerà in Tribunale per la fase istruttoria del processo a suo carico. L’altro fascicolo, pendente da tempo ma scoperto solo in questi giorni, vede indagati l’ex Direttore Generale Asl, Roberto Testa, l’ex Direttore sanitario della struttura ospedaliera e un’altra figura tecnica. Per tutti e tre la Procura aveva chiesto l’archiviazione del procedimento al Gip non essendo emersi particolari indizi di colpevolezza per sostenere l’accusa in giudizio. Ma è stato proprio il giudice, in veste di Gip, a voler approfondire la questione in udienza. Si attende l’ordinanza che potrà archiviare il caso o disporre indagini suppletive. L’ultimo fascicolo è stato aperto recentemente a carico dell’attuale Manager Asl, Ferdinando Romano. Il nuovo impulso alle attività investigative è arrivato dopo segnalazioni di un residente di via De Blasis che hanno portato l’Arta, su indicazione del servizio di prevenzione Asl, a svolgere gli esami fonometrici. Dalle analisi, eseguite lo scorso autunno, è emerso che “il rumore prodotto dagli impianti aeraulici dell’ospedale civile di Sulmona aveva provocato il superamento del limite differenziale a finestre aperte in periodo notturno”. Per questo il sindaco della città di Sulmona, con ordinanza numero 63, aveva disposto lo scorso 29 novembre nei confronti della Asl l’attivazione nell’immediato di “tutti gli accorgimenti necessari a limitare le emissioni rumorose, con particolare riguardo alle aree confinanti con le abitazioni”. L’azienda si è recentemente affidata ad un esperto per risolvere la problematica, affidando l’incarico per la predisposizione di una relazione di impatto acustico. L’accusa per l’azienda è quella di non aver impedito che i rumori dell’impianto di termoventilazione delle sale operatorie e del generatore superassero i limiti previsti nella normativa vigente.