SULMONA – Aveva ottenuto gli arresti domiciliari sotto l’albero, per godersi il focolare domestico nonostante la “reclusione” in casa. Ma la sera stessa della sua scarcerazione si è presentato in un bar del paese, violando la misura degli arresti domiciliari. Protagonista dell’incredibile vicenda è un 31 enne residente a Castel Di Sangro che è stato tratto in arresto nella vigilia di Capodanno per il reato di evasione. I Carabinieri della locale compagnia gli hanno notificato l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, che ha ripristinato la custodia cautelare in carcere vista l’evasione recidiva del giovane. Lo stesso era stato tratto in arresto lo scorso marzo per i maltrattamenti all’ex compagna. Nel mese di agosto violò più volte i domiciliari, come documentato dai militari dell’Arma che depositarono apposita informativa alla Procura. Per il giovane si aprirono quindi le porte del carcere. Sette mesi di reclusione tra casa e cella fino allo scorso 23 dicembre quando il giovane, visto l’allentamento delle esigenze cautelari, sostituì la misura cautelare con i domiciliari. Nemmeno il tempo di rientrare a casa che il 31 enne, la sera stessa, si recò in un bar per la sua uscita irrinunciabile. Un’evasione che gli è costata un’ulteriore segnalazione in Procura con il contestuale ritorno dietro le sbarre. Una condotta al quanto sui generis che ha spinto il Gip a firmare nuova ordinanza di custodia cautelare. Il giovane è stato quindi tradotto nel carcere di Sulmona. L’intera vicenda scaturisce dall’inchiesta sui presunti maltrattamenti in famiglia che sarebbero avvenuti dal novembre 2021 fino al 2 marzo 2022, perpetrati secondo l’accusa con sistematicità e abitualità. Tutto il repertorio dell’uomo padrone: continue telefonate sull’utenza cellulare della sua ex, inseguimenti con l’auto, minacce di morte in un locale pubblico con tanto di aggressione verbale, violenze fisiche e piscologiche che avrebbero portato il 31 enne perfino a picchiare la sua ex e a chiuderla in casa in sua assenza, fino a cagionarle un perdurante stato d’ansia e a costringerla a modificare le proprie abitudini di vita. Maltrattamenti che, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti in presenza dei due figli minori della coppia.