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SULMONA – Non voleva scendere quel drappo. Ci hanno provato in tutti i modi per circa sei minuti fino a quando il più coraggioso degli uomini presenti in quel momento in piazza è salito in cima alla statua per liberare il sommo poeta da quel drappo rosso. Ovidio torna alla luce lasciando tutti però con il fiato sospeso. Il fuori programma dell’inaugurazione ha lasciato tutti a bocca aperta questo pomeriggio nella centralissima e affollatissima piazza XX Settembre. Ma le emozioni, proprio in virtù dell’imprevisto dell’ultimo minuto, si sono moltiplicate. Un’ora e più di inaugurazione fra versi ovidiani, collegamenti, musiche e danze. Per il sommo poeta questo ed altro. Il pubblico è quello delle grandi occasioni. D’altronde la solenne cerimonia è resa ancor più solenne dal collegamento diretto con Maurizio Bevilacqua, il sindaco di Vaughan, in Canada, originario di Sulmona, che con i suoi familiari ha donato diecimila euro, per finanziare i lavori del restauro coordinati da Giulia Basilissi, restauratrice fiorentina. “Sono figlio di Sulmona e voi siete fortunati a vivere in una delle città più belle del mondo”- ha esordito Bevilacqua aprendo le porte al discorso del sindaco Annamaria Casini che ha sottolineato il momento storico della manifestazione ma anche invocato il ritorno all’unione e alla coesione, ai valori dell’unità e della collaborazione, rilanciando l’immagine di piazza XX come salotto della città. A rendere ancor più interessante la cerimonia è stato il professor Raffaele Giannantonio, docente dell’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara con il suo intervento che ha ricostruito proprio la storia della piazza e della statua. La manifestazione è stata caratterizzata da intervalli dedicati alle opere di Ovidio, interpretate dal Collettivo danza Dadalouve di Stefania Di Massa, e dagli studenti del Liceo Classico “Ovidio” che hanno letto alcuni brani del sommo poeta. Ovidio rivede la sua città e la città “riscopre” Ovidio.

Andrea D’Aurelio

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