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SULMONA – Deve essere ricoverata ma non c’è alcuna disponibilità nè negli ospedali dell’azienda sanitaria nè sul territorio regionale. Per trovare un posto letto i medici hanno bussato alle porte del nosocomio di Campobasso, ovvero ad 124 chilometri di distanza. E’ quanto è capitato l’altra notte ad un’anziana di 88 anni, residente in Valle Peligna, che è risultata positiva al Covid e necessitava delle cure ospedaliere per il monitoraggio del quadro clinico, trattandosi di un soggetto fragile. La pandemia è ormai un incubo archiviato tant’è che le strutture ospedaliere hanno smantellato tutte le aree filtro ma, nonostante la gestione e il trattamento del virus si sia ormai normalizzato, i pazienti sono costretti ancora una volta a viaggi della speranza. Con il ritorno alla normalità, i degenti per Covid vengono indirizzati esclusivamente nei reparti di malattie infettive che, almeno nella provincia aquilana, continuano ancora a prendere in carico soggetti anziani e fragili. D’altronde negli ospedali sono spariti i reparti di Medicina Covid e, in alcuni casi, non sono state allestite le cosidette aree grigie. Dopo tre anni, con il Covid che circola ma che diventa un brutto ricordo, l’anziana peligna è stata ricoverata in area extra Asl e in altra regione.

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