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SULMONA – Da giovedì 22 aprile 2021 il territorio del Parco Nazionale della Maiella diventa Geoparco mondiale dell’Unesco con il nome di ‘Majella Geopark’. “Un risultato importante per il nostro territorio e l’Abruzzo intero, che porterà benefici a livello di sviluppo sostenibile delle comunità locali e permetterà al Geoparco di collaborare con oltre 160 territori riconosciuti in tutto il mondo” recita una nota. Il riconoscimento è stato possibile per l’elevata geodiversità del territorio, 95 geositi di cui almeno 22 di valore internazionale.Il cammino verso il riconoscimento è iniziato nel 2016 insieme all’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo che con l’Ente Parco ha siglato un protocollo d’intesa per il progetto di candidatura. All’esito positivo hanno contribuito i geologi della Commissione Geositi e Geoparchi dell’Ordine sotto il coordinamento del responsabile del Geoparco, la geologa dell’Ente Elena Liberatoscioli, e la supervisione scientifica della professoressa Etta Patacca Scandone. La cerimonia di benvenuto organizzata dal Global Geopark Network Unesco, il22 aprile dalle 14, potrà essere seguita su https://www.youtube.com/channel/UCUghhLY2we8YMUHoa6JGBbQ . “Il Parco riceverà la dichiarazione di Geoparco Unesco quale patrimonio dell’Umanità per le speciali caratteristiche che uniscono geologia, biodiversità, storica presenza dell’uomo e la cultura sviluppata nel tempo – dice il presidente Lucio Zazzara – Ringraziamo quanti, da anni, lavorano per questo risultato”. “Il riconoscimento a Geoparco Unesco – aggiunge il presidente dell’Ordine dei Geologi Abruzzo Nicola Tullo – è motivo di orgoglio per la nostra categoria professionale, un importante traguardo che mette in risalto il patrimonio geologico della Maiella e sarà strategico per il supporto delle microeconomie locali e uno sviluppo sostenibile del territorio”. Il direttore del Parco Luciano Di Martino sottolinea il lungo percorso in cui l’Ente “ha avviato un grande processo di connessione con gli attori locali e che porterà a scoprire le bellezze naturali e culturali dei sistemi carsici nell’ottica di attività turistiche sostenibili nell’area protetta”.

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