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Altro che brezza marina…un vortice ha spalancato porte e finestre del Municipio di Pescara, gettando a terra la maschera della corruzione che da un anno era sotto la lente silenziosa e giustiziera delle fiamme gialle del capoluogo adriatico, supportati dalla componente speciale A.T.P.I. e da unita’ cinofile. I capi d’accusa: turbata liberta’ degli incanti, peculato, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, a vario titolo, a diverse persone. Gli accusati: il dirigente del Settore “Lavori Pubblici” del Comune di Pescara, un imprenditore edile e due pusher, colpiti oggi da provvedimenti di custodia cautelare in carcere; oltre a due collaboratori di fiducia del dirigente finiti nell’inchiesta. Le indagini: intensa e minuziosa della GdF di Pescara, intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, innanzitutto, di gare turbate, gestite dal dirigente in modo illecito, col vizio dei favoritismi. Soprattutto opere pubbliche e appalti di lavori finanziati dai fondi Pnrr per un valore di 5 milioni di euro. Si trema in Municipio, si trema perché il calderone è scoperchiato ma l’acqua è talmente putrida che ancora non si vede il fondo e chissà quante sorprese!

La minoranza al Comune chiede le dimissioni del sindaco Masci: “Perche’ non si puo’ far finta che non ci siano manifeste responsabilita’ politiche nell’affidare al dirigente, uomo di fiducia del sindaco poiche’ contrattualizzato attraverso l’istituto della scelta fiduciaria e bocciato al concorso qualche mese fa, oggi tratto in arresto, un ruolo di carattere prettamente politico su questioni centrali nella vita cittadina. Non esistono altre strade che le dimissioni del Sindaco Carlo Masci ridando la parola ai pescaresi il piu’ presto possibile”

C’e’ anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, per una cena elettorale in uno stabilimento a Pescara per una somma complessiva di 400 euro. Gli arrestati sono
Fabrizio Trisi, dirigente del Settore “Lavori Pubblici” del Comune di Pescara, l’imprenditore Vincenzo De Leonibus, e due pusher. Sarebbe stato il dirigente comunale Stefano Trisi ad aver chiesto all’altro arrestato, l’imprenditore De Leonibus, di pagare lo scorso 15 settembre l’incontro elettorale da lui stesso organizzato.

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