Identificati e indagati come atto dovuto i quindici protagonisti della maxi rissa tra giovanissimi, poco più che ventenni, avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 dicembre scorsi nel centro peligno di Campo Di Giove. La Procura della Repubblica di Sulmona, all’esito dei primi accertamenti effettuati dalla compagnia dei carabinieri di Sulmona, ha stabilito che ricorrono i presupposti per la procedibilità d’ufficio. S’indaga per il reato di rissa, dal momento che i protagonisti della stessa fanno riferimento a due diversi gruppi che si sono affrontati tra loro, prima in un residence del paese e poi nella centrale piazza, sotto gli occhi dei passanti. Per questo è stato aperto il fascicolo, come atto dovuto, con l’iscrizione di tutti i partecipanti. A scandagliare le singole posizioni saranno le successive indagini dei Carabinieri che, su disposizione della Procura, hanno identificato nel frattempo i quindici giovanissimi protagonisti della rissa e hanno raccolto le sommarie informazioni delle persone informate dei fatti. “Mio figlio è stato scambiato per un’altra persona. Avevano entrambi il cappotto rosso. Solo per questo è stato riempito di botte”- racconta a “Il Centro” il padre di uno dei giovanissimi feriti, che ha avuto bisogno delle cure mediche del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. In totale sono cinque i ventenni che si sono fatti refertare in ospedale. Tutti con prognosi lieve, non superiore ai dieci giorni, anche se uno di loro ha avuto bisogno di una consulenza urologica presso l’ospedale di Avezzano. Un testimone ha inoltre riferito che, nel corso della rissa, uno dei protagonisti avrebbe minacciato un giovanissimo residente in Valle Peligna con il coltello. Circostanza ancora in corso di verifica da parte dei Carabinieri che stanno esaminando le immagini delle telecamere di videosorveglianza, pubbliche e private, collocate in paese per cercare di mettere insieme tutti i dettagli utili. I successivi accertamenti porteranno a scandagliare le singole posizioni e a spartire le varie responsabilità.