SULMONA – Sulmona esclusa dai fondi Pnrr per la scuola primaria Lombardo Radice. Una doccia fredda quella che arriva dal Ministero per gli amministratori di Palazzo San Francesco che avevano inoltrato formale richiesta di finanziamento per un ammontare complessivo di 5 milioni di euro. Si riapre quindi il rebus per la primaria di viale Togliatti che non trova pace. Allo stato attuale, dopo le determinazioni del Genio Civile sul progetto originario, l’intervento è suddiviso in due lotti. Il primo riguarda la demolizione dell’intero primo piano e di parte del piano terra con riduzione importante degli spazi scolastici. Il secondo consiste nella realizzazione di un ampliamento al piano terra per la realizzazione di nuove aule. “Al termine delle opere, così progettate, si sarebbe ottenuta una consistenza complessiva di aule ben minore di quelle attuali”- hanno già spiegato gli addetti ai lavori- “a fronte della problematica emersa, si è proceduto ad un nuovo studio di fattibilità che abbandonava il progetto iniziale (appaltato) e le due ipotesi successive (primo e secondo lotto). La precedente Giunta ha approvato lo studio di fattibilità che prevede la realizzazione di esoscheletri a sostegno dell’attuale edificio”. Poi la scelta di ricorrere al Pnrr, fermo restando le riserve dii 600 mila euro chieste dall’impresa per le polizze e i ritardi nell’esecuzione dei lavori. Con la bocciatura del Ministero il “puzzle” della Radice si allarga. Come aveva spiegato il vice sindaco, Franco Casciani, il Comune potrebbe ora valutare di cambiare la collocazione del nuovo plesso scolastico da via XXV Aprile a viale Togliatti. Questo vorrebbe dire che la Radice resterebbe in piedi nella sostanza ma non più nella forma. “L’obiettivo è quello di riaprire al più presto la scuola. Abbiamo inoltrato istanza per verificare la possibilità di riconoscere altre somme. Ci stiamo comunque muovendo con il piano b”- afferma Casciani. Resta a rischio anche il finanziamento regionale originario che, qualora venisse riconosciuto, si potrebbe utilizzare per il nuovo plesso.