SULMONA – Salgono a quattro gli indagati per il crollo del ponte di Molina Aterno, sulla provinciale 11, avvenuto il 18 gennaio scorso in seguito alla piena del fiume. Si tratta del responsabile del servizio di Genio civile della Regione Abruzzo (Dipartimento infrastrutture e trasporti), del responsabile dell’Ufficio tecnico del Genio civile, titolare della manutenzione dell’alveo del fiume Pescara-Aterno, del dirigente del settore Viabilità della Provincia dell’Aquila, e della responsabile del Servizio area 3 Gran Sasso-Piana Navelli-Valle Subequana del settore Viabilità della Provincia. Le ipotesi di reato, contestate a vario titolo dal sostituto procuratore di Sulmona, Edoardo Mariotti, sono quelle di crollo di aver omesso interventi di manutenzione dell’alveo del fiume e del mantenimento della funzionalità idraulica necessari a evitare che il trasporto di detriti inducesse modifiche delle caratteristiche idrauliche del corso d’acqua, tali da determinare un aumento del rischio di esondazione. E ancora di omesso i dovuti interventi di manutenzione della provinciale 11 e del ponte necessari a evitare che l’usura del tempo, in aggiunta al trasporto di detriti, indebolisse le strutture. Il pm ha chiesto inoltre al gip del tribunale di procedere con incidente probatorio alla perizia ingegneristica e geologica sul ponte, sull’alveo e sugli argini. Il ponte sulla provinciale 11 è stato posto sotto sequestro il giorno stesso dell’alluvione. Un’inchiesta, questa, che potrebbe portare a scenari inattesi. Visto che sono anni che si susseguono polemiche sulla gestione degli alvei fluviali (proteste erano arrivare da Monticchio, Onna e Paganica), come recentemente evidenziato anche dal presidente della Provincia, Angelo Caruso.