L’AQUILA – “C’è da fare molto perché dopo che il nostro governo è stato invitato dal comune dell’Aquila a lasciare che potessero entrare in campo le aziende della regione, poco si è messo. Molto hanno lavorato i privati ma si sono arrestati i lavori che erano di pertinenza delle autorità pubblicheâ€. Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, oggi all’Aquila per il decennale del sisma del 6 aprile 2009. In un’intervista che ha rilasciato in esclusiva alla nostra emittente onda tv, il cavaliere ha rilanciato la battaglia a difesa delle aree interne e dei piccoli comuni, ancora in ginocchio dopo il terremoto di dieci anni fa. “Ci sono diverse cose da fare. La prima è quella di richiamare le aziende. Poi dare una fiscalità di vantaggio alle aziende che vengono ad investire in Abruzzo (25-30% in aggiunta da parte del governo regionale o centraleâ€- spiega Berlusconi non senza rimarcare che “è necessario rendere molto conveniente per le aziende l’assunzione di giovani dai 18 ai 35 anni e, in ultima analisi, anche degli anziani dai 55 anni all’età della pensione, detassando ciò che deve pagare l’impresaâ€. Poi il cavaliere parla delle regionali e della scelta del candidato Marsilio non senza ringraziare gli aquiliani e gli abruzzesi per il “gradito ritorno†nel capoluogo, nonostante il lapsus freudiano che non è passato inosservato.
Andrea D’Aurelio