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I due consiglieri di minoranza di estrazione civica, Vincenzo Margiotta e Caterina Di Simone, tornano sulla polemica sorta sulla indizione da parte del sindaco Antonella Di Nino, di due sedute del consiglio comunale, già fissate per la prossima settimana. E lo fanno con un nuovo comunicato in cui pongono al sindaco una serie di quesiti, ma soprattutto le imputano il fatto di non aver approvato gli atti in scadenza durante il suo mandato, perché impegnata, insieme alla giunta, a  predisporre per il voto, la nuova variante al PRG. “In merito alla nota ed al comunicato del Sindaco eletto del Comune di Pratola Peligna”, scrivono Margiotta e Di Simone, “ci teniamo a dichiarare: le doglianze poggiano su quanto scritto nello Statuto comunale; legga la prima adunanza nello Statuto;
-tenutosi il Consiglio di prima adunanza e con il rispetto dei termini di legge per la convocazione potrà essere tenuto il secondo quando vorrà; malgrado il citato whatsapp i nominativi dei gruppi e dei capigruppo non ci sono; nella convocazione sono stati indicati dei punti non previsti dallo Statuto Comunale nella prima adunanza e per tale motivo vanno espunti; nello Statuto comunale è previsto, (altro che nostro errore o svista), che la prima adunanza sia convocata dal consigliere anziano; lo Statuto comunale è vincolante anche di fronte ad una norma di legge.
Le chiediamo inoltre: dove ha letto che il candidato Sindaco della minoranza è automaticamente capogruppo di tutti i consiglieri di minoranza?
Dove ha letto che la conferenza dei Capigruppo può tenersi con uno dei Consiglieri Comunali eletti (e non ancora nominati in Consiglio) peraltro via whatsapp senza che nulla sappiano gli altri?
Dove ha letto che l’approvazione dei verbali della seduta precedente sarebbe un ‘canonico’ e rituale punto?
(Semmai fosse necessario, trattandosi di un ragionamento mediamente logico -io voto io approvo non io voto ed un altro approva, vorrà il Sindaco eletto dare uno sguardo, tra gli altri, al parere MinInterno 98483 che depone per l’impossibilità di approvare da parte di una nuova assise comunale i verbali compiuti dalla precedente). In ultimo ringraziamo il Sindaco per l’utile informazione in merito alla possibilità di ricorrere all’autorità giudiziaria, ma la nostra sollecitazione è finalizzata proprio ad evitare che gli atti compiuti dal Consiglio Comunale siano illegittimi e quindi privi di efficacia e quindi dannosi per i Cittadini. Prendendo atto delle scadenze previste per il 30 giugno di alcuni argomenti ricordiamo al Sindaco che quegli argomenti potevano essere approvati nei termini previsti dalla precedente consiliatura che ha invece ritenuto più utile approvare frettolosamente la variante al PRG sui terreni di alcuni loro parenti”.

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