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SULMONA – Resta ai domiciliari il 44 enne di Sulmona accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex coniuge e dei familiari di quest’ultima. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, ritiene ancora intatte le esigenze cautelari, a distanza di tre mesi dall’applicazione della misura. Tuttavia il Gip ha concesso all’uomo l’autorizzazione per recarsi sul posto di lavoro, dalle 7 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19, seguendo il percorso più breve dalla sua abitazione all’attività lavorativa. Una concessione che, secondo il giudice, non si pone in contrasto con le esigenze cautelari che restano solide. Il 44 enne infatti rimane nella sua “cella domestica”, ai domiciliari, dove era finito lo scorso 7 settembre per le plurime violazioni al divieto di avvicinamento. L’aggravamento della misura si era reso necessario a seguito della documentata esclation di condotte vessatorie, da parte dell’avvocato delle persone offese, Teresa Nannarone, di cui l’uomo si è reso protagonista dallo scorso maggio fino al 27 agosto, nonostante i divieti imposti dal Tribunale. In quella occasione il Sostituto Procuratore, Edoardo Mariotti, aveva attivato il codice rosso dopo che il 44 enne si era recato nei luoghi professionali delle persone offese, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Ma c’è di più. Negli ultimi mesi avrebbe reso impraticabili i colloqui autorizzati dal Tribunale con la prole e avrebbe inoltrato decine di messaggi al giorno alla sua ex dal carattere minaccioso. “Se mi scateno succede un macello. Divento una belva e prendo l’ascia di mio nonno. Non lo so come reagisco” avrebbe scritto in alcuni passaggi. Per questo la Polizia, nel corso della perquisizione domiciliare, aveva sequestrato circa 18 armi custodite in cantina. L’autorità giudiziaria non arretra. Si al lavoro. Ma l’uomo, difeso dall’avvocato , Alessandro Margiotta, resta ai domiciliari

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