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SULMONA – Prenotazioni chiuse per l’ecocolordoppler ai vasi del collo. A denunciare il caso è il Tribunale della sanità, per il tramite della referente task force Catia Puglielli, che riaccende i riflettori sulla patologia cronica dell’ospedale di Sulmona. Nella fase tre dell’emergenza pandemica, dopo gli effetti lockdown che si ripercuotono ancora sugli esami programmati con ovvi disagi per l’utenza, torna il problema delle liste d’attesa. Nell’ultimo periodo sono arrivate una raffica di segnalazioni. Dalla tac al collo che non sarebbe disponibile ai disagi per le visite reumatologiche fino alla chiusura delle prenotazioni per l’ecocolordoppler per i vasi del collo. “Non è un problema legato al lockdown ma peggiora e si aggrava con l’emergenza. Noi abbiamo dato delle soluzioni che ancor di più devono essere riprese per consentire a quelle persone che sono state parcheggiate di avere la diagnosi e la conseguenziale cura”- tuona la Puglielli che chiede alla Asl un rapido intervento per rimettere mano al problema, denunciando anche il caso degli utenti meno abbienti e di coloro che hanno gli strumenti per spostarsi fuori del territorio. “E’ dovere delle istituzioni mobilitarsi. Non è sufficiente presentare il programma la fase due. Le persone hanno bisogno di curarsi”- rincara la Puglielli che non usa mezzi termini: “mettetevi tutti a tavolino e risolvete immediatamente il problema della sanità e della quotidianità”. E’ uno sfogo a tutto campo che interpreta il sentimento degli utenti in difficoltà e raccoglie le istanze delle persone che sono riescono a barcamenarsi nel sistema sanitario. Basti pensare che, in una fase di ripartenza inoltrata, continuano ancora i disagi per la riprogrammazione degli esami sospesi. Insomma serve un cambio di passo ma soprattutto è necessario compiere le scelte giuste al momento giusto.

Andrea D’Aurelio

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