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SULMONA – Una processione, quella del venerdì santo sulmonese, appesa al coro più che ad un filo. Dopo due anni di “digiuno”, la macchina organizzativa continua scaldare i motori. Questa sera i cantori sono stati convocati per una riunione interlocutoria prima di dare il via alle prove ufficiali che cominceranno il 30 marzo. Cinque appuntamenti in tutto, sulle note del Miserere di Barcone, con la speranza di poter risentire quelle possenti voci la sera del venerdì santo. Una cosa è certa: non c’è processione senza coro. E viceversa. Per questo l’Arciconfraternita della Santissima Trinità, in attesa della formale cessazione dello stato di emergenza, sta vagliando una serie di ipotesi per salvare il secolare rito. Dalla possibile riduzione del percorso per evitare i vicoli più soggetti all’assembramento, anche a costo di ridurre la suggestione, al canto in forma statica senza struscio, fino ai tamponi e ai green pass. Il ventaglio delle ipotesi sarà presentato nelle mani del Prefetto per le opportune determinazioni. Intanto l’arcisodalizio, e con esso la città, si spera.

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