SULMONA – “Il ricorso deve essere respinto giacchè difetta il requisito del periculum costituito dall’esistenza di un pregiudizio imminente e irreparabile”. Lo ha messo nero su bianco il giudice del Tribunale di Sulmona, Daniele Sodani, che ha rigettato questa mattina il ricorso intentato dalla Casa Funeraria Srl di Caliendo e Celestial contro l’Ariconfraternita della Santissima Trinità e la Confraternita di Santa Maria Di Loreto, riguardo l’ipotesi di concorrenza sleale sollevata dalla parte ricorrente. Sostanzialmente il Tribunale si è espresso in punto di procedura, facendo notare che “l’istruttoria ha dato conferma che l’attività delle Confraternite di servizio funerario risulta prestata da lungo tempo, operando –sin dalla loro costituzione- nel locale cimitero in concorrenza con le altre agenzie funebri. La ricorrente, invece, è società di più recente costituzione, benché i suoi
rappresentanti legali operassero individualmente già prima nel settore economico dei servizi funerari”. Nel dispositivo si legge pure però che “quanto al passato e al pregiudizio ormai già verificatosi, è comunque
possibile pervenire ad una sua esatta individuazione: nel mancato esercizio e guadagno traibile dai servizi funerari, invece, svolti illegittimamente dalle resistenti. In assenza dell’opera concorrenziale delle Confraternite deve, infatti, ritenersi che la quota di mercato da queste occupata sarebbe stata ricoperta in quegli stessi anni dagli
altri operatori economici concorrenti, ivi compresa la ricorrente, in misura proporzionale alla quota di mercato già nella disponibilità di ciascuno di questi. Trattasi, quindi, di pregiudizio traducibile in esatti termini economici rispetto al quale non vi è luogo per ritenere che le Confraternite non se ne possano, in ipotesi, fare carico per il ristoro”. La procedura scelta del ricorso d’urgenza insomma non sta in piedi per il giudice Sodani che ha rigettato il ricorso e ha condannato la parte ricorrente al pagamento delle spese di lite stimate in euro 2900. Ma resta in discussione l’ipotesi di concorrenza sleale, come rilevato dallo stesso Tribunale. Una decisione che non ferma la Casa Funeraria intenzionata, tramite l’avvocato Armando Valeri, comunque a intraprendere un’altra azione legale, con il rito ordinario, per entrare nel merito del ricorso e delle istanze contestate. Soddisfazione arriva dai legali dei due sodalizi, Lando Sciuba e Antonio Pensa, secondo i quali sin da subito le ragioni della parte ricorrente erano infondate. Ma un’altra battaglia legale potrebbe aprirsi a breve.
Andrea D’Aurelio