SULMONA – Ancora nessun provvedimento per la stabilizzazione del ginecologo Gianluca Di Luigi, vincitore del concorso presso la Asl di Chieti, che ha annunciato di fare le valigie dal punto nascita dell’ospedale di Sulmona. La concessione dello stralcio al piano dei fabbisogni 2019 sembrava imminente ma in realtà i tempi non sono poi così brevi, stando alle ultime dichiarazioni rese a Onda Tg dall’assessore regionale alla sanità , Nicoletta Verì. “Io ho chiesto di mettere in sicurezza quel reparto perchè ancora attivo”- rincara l’assessore- “quanto all’assunzione e alla stabilizzazione del personale sono diverse le richieste avanzate dall’azienda sanitaria che stiamo esaminando. All’esame degli uffici non c’è solo il caso specifico”. Insomma la Verì frena quantomeno su una stabilizzazione del ginecologo in tempi rapidi. Per il caso Di Luigi inizia quindi la corsa contro il tempo. Il ginecologo, che ha conquistato la simpatia e il cuore di tante sulmonesi, dovrebbe prendere servizio all’ospedale di Vasto dal prossimo 16 aprile con un contratto a tempo indeterminato. All’ospedale dell’Annunziata il medico era arrivato a dicembre 2015 ma dopo anni di precariato insostenibile è arrivato il momento della scelta. Il comitato ristretto dei sindaci della Asl 1, di cui fa parte anche il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, aveva impegnato a fine febbraio l’allora Direttore Generale dell’azienda, Rinaldo Tordera, a sollecitare la Regione Abruzzo per il rilascio dell’autorizzazione stralcio al piano dei fabbisogni 2019. Tordera diede seguito a quella richiesta. Ma dello stralcio nemmeno l’ombra. A margine della seconda seduta del Consiglio regionale la Casini ha sottoposto il caso all’attenzione del neo assessore Verì che, come detto da Onda Tg, aveva accennato alla possibilità che la Asl aveva di splafonare, cioè di attingere a un plafond per la stabilizzazione nelle more della concessione dello stralcio. Al momento però non si ha reale contezza di questa possibilità . Fatto sta che la vicenda di Di Luigi è diventata a tutti gli effetti un caso politico tenendo conto della valanga di reazioni al post che lo stesso medico ha pubblicato su facebook, ripreso poi dai vari organi d’informazione. Ora si attende il responso della Regione alla richiesta presentata dalla Asl. Ma non si quanto tempo ci vorrà . Ogni giorno che passa potrebbe spingere il ginecologo a confermare quella scelta di lasciare la città . Fermo restando che quella del punto nascita non è l’unica urgenza che fa capo all’ospedale peligno. Permane, ad esempio, la grave carenza di organico nel reparto di oncologia costretto ad operare con un solo medico. Ma questo non sembra interessare agli addetti ai lavori, almeno alcuni.
Andrea D’Aurelio