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SULMONA – “Tenuto conto che il punto nascita di Sulmona non è stato ancora oggetto di chiusura a seguito delle interlocuzioni con il ministero e con Agenas, la Regione invita i direttori generali a mettere in sicurezza tutti i punti nascita e a maggior ragione quelli che, interessati alla razionalizzazione, non hanno ancora disattivato le proprie attività“. Così, in una nota, l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verí. E lunedì prossimo, 25 marzo, si terrà, alla Asl dell’Aquila, un incontro già programmato dall’assessore Verì, nel corso del quale avvierà la verifica sull’adempimento, da parte dei direttori generali, alle prescrizioni regionali. Inoltre, si legge ancora nella nota, “l’assessore si impegnerà affinché ci sia la massima collaborazione per risolvere eventuali criticità e problematiche che potrebbero interessare anche il personale”. In base al decreto ministeriale 10 del 2015, i punti nascita sono stati rimodulati in attuazione dell’accordo Stato-Regioni. Ma in queste ore il punto nascita di Sulmona resta a rischio anche per la perdita di unità dopo il caso del trasferimento del ginecologo Gianluca Di Luigi. In ossequio alla verità va precisato che di questo argomento se ne era parlato martedì scorso all’Aquila, a margine della seduta del Consiglio regionale, nel corso di un incontro fra l’assessore Verì, il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, le consigliere comunali Deborah D’Amico ed Elisabetta Bianchi e la consigliera regionale della Lega, Antonietta La Porta. “Arriverà lo stralcio e c’è un margine per splafonare”- aveva assicurato l’assessore regionale. Come a dire che l’azienda, nelle more della concessione dello stralcio al piano dei fabbisogni 2019 da parte della Regione, può comunque utilizzare un plafond per la stabilizzazione. Un passaggio che il sindaco non cita nel suo comunicato dove lancia un forte appello alla Regione. “Nell’ultima seduta del comitato ristretto dei sindaci ho chiesto alla Asl di attivarsi per stabilizzare l’unità e devo dire che il Direttore ha scritto subito una nota alla Regione per chiedere l’autorizzazione stralcio al piano dei fabbisogni”- ha ricordato la Casini. Mentre la consigliera comunale Elisabetta Bianchi non manca di far notare che “mi pare assolutamente strumentale la posizione del sindaco nei confronti di Regione Abruzzo in quanto lei stessa è membro del comitato ristretto dei sindaci e ben avrebbe potuto essere parte diligente in tempo utile in sede di programmazione di servizi. Scontiamo proprio il difetto di una programmazione a medio e lungo periodo da parte dell’azienda. L’impostazione del sindaco è quindi improvvida. La battaglia del punto nascita deve rientrare nella battaglia più alta per il riconoscimento dell’ospedale di Sulmona come presidio di primo livello”. Lunedì quindi sarà il giorno della chiarezza ma anche delle spartizioni di responsabilità.

Andrea D’Aurelio

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