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SULMONA – E’ raddoppiato negli ultimi tre anni il numero delle persone non in regola con le bollette dell’acqua. Gli utenti morosi sono circa 13mila, su 52mila totali sparsi nei 29 comuni gestiti dalla Saca, per circa 30mila fatture non pagate e un milione e mezzo di euro in totale da riscuotere. I numeri si riferiscono a febbraio dello scorso anno ma la Saca avvia il recupero crediti e i distacchi per morosità al fine di applicare il principio “pagare tutti per pagare meno”. Finora sono state interessate dal blocco dell’erogazione idrica utenze non residenziali, ovvero seconde case. “Andremo avanti con fermezza, nelle prossime settimane, con i distacchi e con le procedure di recupero dei crediti” afferma l’avvocato Luigi Di Loreto amministratore unico della Saca “sempre valutando caso per caso in modo da tutelare i soggetti più deboli che si trovano in oggettiva condizione di difficoltà e i casi di morosità incolpevole”. Ovvero sarà riservata attenzione, con adeguati piani di rientro, agli utenti morosi ma con comprovate difficoltà economiche. “Inoltre, la società è al lavoro per la costituzione di una task force che avrà il compito di individuare, anche attraverso incroci tra le banche dati e controlli sul campo” riprende “gli eventuali allacci abusivi alla rete verso i quali sarà attuata una politica “di tolleranza zero”. Infatti, ricordando che tali fattispecie costituiscono ipotesi di reato aventi rilevanza penale, secondo le nuove disposizioni societarie, i responsabili di tali abusi, oltre ad essere soggetti al pagamento di penalità, saranno automaticamente segnalati all’Autorità Giudiziaria. Riteniamo che attuare questo tipo di azioni sia doveroso nei confronti dei tanti cittadini che con correttezza provvedono al pagamento della tariffa; necessario per continuare ad erogare un servizio sempre più efficace ed efficiente e determinante per potenziare le politiche di sostegno in favore delle fasce più deboli della popolazione, seguendo la linea già intrapresa con l’introduzione della cosiddetta tariffa agevolata”.

Andrea D’Aurelio

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