SULMONA – Cercasi Dirigenti medici di Radiodiagnostica per gli ospedali di Sulmona e Castel Di Sangro. La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, con apposito bando pubblicato sul sito istituzionale dell’ente in data 2 gennaio, ha indetto un avviso pubblico per titoli e colloquio, per l’assunzione a tempo determinato di tre Dirigenti Medici ( in totale) per la disciplina di Radiodiagnostica, da assegnare all’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Radiologia dei presidi ospedalieri di Sulmona e Castel Di Sangro, per la durata di sei mesi, nonché per le future esigenze del Dipartimento. Per presentare la domanda c’è tempo fino al prossimo 13 gennaio 2020. Un altro Dirigente Medico la Asl lo cerca per il nosocomio di Avezzano, sempre per la stessa branca di radiologia. L’azienda inaugura quindi il nuovo decennio con una serie di assunzioni anche se non vanno a “curare†in modo efficace la patologia cronica della carenza di personale, vista la durata del rapporto di lavoro. Si tratta comunque di un segnale concreto per i presidi di Sulmona e Castel Di Sangro, entrambi con un organico sofferente. Nel corso dell’anno 2019 la ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha, ad oggi, già proceduto ad assumere in servizio a tempo indeterminato 283 unità di personale, a cui vanno aggiunte ulteriori assunzioni in corso di perfezionamento per 33 unità , che determinano complessivamente un numero di 316 assunzioni a tempo indeterminato, cui andranno ad aggiungersi ulteriori 4 unità di dirigenti medici a seguito di procedure di mobilità in itinere. Le assunzioni in questione hanno riguardato per la stragrande maggioranza personale del ruolo sanitario, funzionali pertanto ai servizi “core†aziendali. Inoltre, in virtù delle modifiche introdotte al decreto Madia dalla legge di Bilancio 2020, la ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha in programma di procedere, nel corso del 2020, ad ulteriori stabilizzazioni che, in base ad una prima stima presuntiva, potrebbero riguardare altre 90 unità di personale (7-8 appartenenti alla dirigenza medica e sanitaria e la restante parte a personale del comparto, con una larga prevalenza di infermieri). Si spera quindi in un’inversione di tendenza perché si sa che, alla fine, sono i medici a fare l’ospedale.
Andrea D’Aurelio