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SULMONA – Un gesto di macelleria politica. Un’immagine forte ma chiara quella usata dalla consigliera comunale, Teresa Nannarone, che interviene all’indomani dell’ingresso in giunta di Andrea Ramunno. “Nominare assessore chi ha dichiarato di avere votato alle regionali il candidato di centrodestra Marco Marsilio, è l’ennesimo gesto di macelleria politica compiuto da Gianfranco di Piero e da chi lo sostiene, indifferenti al gioco -e al giogo- perverso cui stanno sottoponendo la Città. Andrea Ramunno, è stato consigliere comunale dei cd. civici, ed è stato perciò complice di tutte le scelte della Casini contestate già in campagna elettorale dalla coalizione Liberamente Sulmona:Cogesa su tutte. Sempre per conto dei civici è stato eletto in Provincia.
Non è un caso perciò la sua affermazione secondo cui l’elezione in Regione di Marianna Scoccia sarebbe un caso studi a livello nazionale”- scrive Nannarone sostenendo che si tratta di “un civico quindi, con un bagaglio politico di esperienze fallimentari e inefficienti, non ricandidato alle comunali, che ha votato il centrodestra alle regionali, non solo è stato chiamato dal sindaco a far parte dell’esecutivo, ma ha avute assegnate ben undici I deleghe: cultura, turismo, smart city, lavoro, formazione, industria, commercio, artigianato, pnrr, sport, agricoltura. Speriamo non voglia continuare a gestire anche il bar della piscina comunale. Siccome in nessuna delle deleghe attribuite Andrea Ramunno ha competenze professionali o di altro genere, da cosa è derivata esattamente la scelta del sindaco? Non è dato sapere.
In realtà manca la ragione politica di una scelta priva di ogni ragione, di un progetto, di una qualsiasi visione futura che non sia l’attaccamento più a lungo possibile a ruoli e poltrone. L’unica spiegazione plausibile visto lo stato confusionale di cui il sindaco è preda dal giorno dopo la vittoria elettorale ad oggi. Una vittoria sempre oscurata dal cordone ombelicale che lo lega ai civici di Andrea Gerosolimo: dagli incontri romani pre-elettorali ai pranzi al riparo dei tendoni, dalle nomine alle partecipate (l’attuale amministratore Cogesa era ed è persona di riferimento dei civici che il sindaco ben conosceva prima di votarlo) all’assessorato al civico Ramunno. L’esperienza Liberamente Sulmona purtroppo non è mai iniziata: è esistita solo nelle speranze degli ingenui durante la campagna elettorale e al momento del voto. Non mi scuserò mai abbastanza per non aver saputo fermare un percorso che avevo intuito, come sanno in molti, essere disastroso: un candidato sindaco inadatto, ambiguo, in grado solo di mal replicare uno schema di potere vecchio, polveroso ma soprattutto deleterio per la Città. Quella stessa Città che aveva deciso di guardare al futuro con fiducia e che invece viene quotidianamente tradita dal suo sindaco e da chi lo sostiene”- conclude Nannarone

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