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 PESCARA – Tre anni e dieci mesi di reclusione. È la pena patteggiata da un 34 enne di Sulmona, L.P., per la rapina al corriere della droga di Bussi sul Tirino. Ad accordare la pena al suo legale, Uberto Di Pillo, è stato il giudice, Francesco Marino. Rinvio a settembre per gli altri tre imputati (il corriere di Guidonia A.N. e i giovani sulmonesi M.B. e F.D.I) che saranno processati con rito abbreviato condizionato all’escussione del 34 enne. I fatti risalgono al 24 giugno 2022. Stando alla ricostruzione della vicenda tutto sarebbe partito dal pedinamento di una Opel Corsa, condotta da uno dei tre giovani di Sulmona, all’interno della quale viaggiava M.B, destinatario di provvedimento stragiudiziale. All’altezza di Popoli, con un nastro adesivo, i tre avrebbero fermato la vettura per “camuffare” la targa e depistare le tracce. Poi a Bussi, nei pressi dell’edificio scolastico, sarebbe dovuto avvenire lo scambio con il corriere di Guidonia. Nella busta bianca che serviva per pagare il carico di droga non c’erano contanti nè soldi veri ma solo carta straccia. Per cui il corriere sarebbe stato costretto ad accettare lo scambio scellerato. Presa la borsa con 16 kg di hashish, i tre sulmonesi sono stati fermati dalle Fiamme Gialle. La scena da film è cominciata proprio in quel momento, conclusasi con l’arresto rocambolesco poichè l’auto dei finanzieri è stata speronata. “Non scendete. Ci sono le pistole”-urlavano i residenti dal balcone. In realtà si trattava di una pistola scacciacani, anch’essa recuperata assieme ai 20 grammi di hashish e al bilancino trovati successivamente nel corso della perquisizione domiciliare. Secondo gli addetti ai lavori l’operazione di Bussi potrebbe essere collegata con il rintraccio dell’ex latitante. Prossima udienza a settembre

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