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“Esprimo profonda preoccupazione, per le conseguenze che si prospettano all’orizzonte e per quanto sta già accadendo oggi, a causa della scelta governativa dell’abolizione del Reddito di Cittadinanza. Una scelta politica questa, che, specie nelle aree interne, va ad aggravare ulteriormente una situazione già particolarmente difficile di un numero consistente di famiglie, purtroppo in aumento. La situazione abruzzese vede 14700 persone raggiunte da un semplice sms per essere informate di aver perso il supporto economico e la provincia dell’Aquila ne conta ben 3550 persone, alcune delle quali si sono già rivolte ai Servizi Sociali per avere delucidazioni e supporto. Un sms arrivato il 31 Luglio ha cancellato un importantissimo sostegno, in un periodo nel quale storicamente gli uffici pubblici hanno personale ridotto per ferie e per quanto ci riguarda in una regione, come l’Abruzzo, compresa nella lista delle numerose regioni che non hanno attinto al miliardo di euro stanziato nel 2019 per il potenziamento dei Centri per l’Impiego e che quindi continua a vederli in difficoltà nello svolgimento delle loro funzioni. L’attuale situazione vede la maggior parte dei cittadini ai quali è stato soppresso il rdc definiti “occupabili” presi in carico dai Centri per l’impiego che hanno sottoscritto un patto per il lavoro e non sono né visibili,né gestibili dai Servizi Sociali, purtroppo anche soggetti fragili per i quali è prevista l’eventuale restituzione dell’aiuto. Purtroppo i bilanci comunali non hanno risorse economiche per affrontare ulteriori criticità, oltre le già ristrette risorse destinate ai Servizi Sociali che nel quotidiano non riescono a coprire tutte le necessità dei territori. A questo si aggiungono le nuove grandi difficoltà che si prospettano per i Comuni nel garantire servizi (guardiania nei musei, nelle biblioteche e nei municipi, giardinaggio, manutenzione, vigilanza ecc..) che fino ad oggi erano affidati ai percettori del Reddito con i cosiddetti Progetti Utili alla Collettività (PUC).
Infine è scontato un ulteriore impoverimento a danno delle attività commerciali del territorio che vendono prodotti di prima necessità, nelle quali venivano spese, ogni mese, le 500 euro medie mensili di ogni percettore del Reddito di Cittadinanza, oggi non più disponibili. Il taglio di una misura, che in pandemia ha evitato un disastro sociale a carico delle categorie più deboli, con promesse di futuri interventi di salvaguardia, getta nello sconforto tanti cittadini e alimenta preoccupazioni per tante Amministrazioni. Rivolgo perciò un appello, in primis al Governo, per interventi immediati, ma mi sento di chiedere una stretta collaborazione alla Regione Abruzzo, per un agevole interscambio di dati tra gli enti e soprattutto per cercare ulteriori risorse e misure volte a prevenire possibili conflitti sociali. Chiederò un incontro urgente all’Assessore Regionale alle Politiche sociali, Pietro Quaresimale, al quale illustrerò nel dettaglio il quadro drammatico del nostro territorio”. Lo ha dichiarato l’Assessore alle Politiche sociali, Attilio D’Andrea.

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